Obiettivo Crimea: la Russia sventa l’attacco ma Zelensky assicura: “Noi in grado di colpire”
Le forze di Russia hanno sventato un attacco con droni ucraini contro il ponte di Kerch e Zelensky assicura: “Noi in grado di colpire in territorio russo”. Rischio escalation.
Sventato un attacco con droni ucraini contro il ponte di Kerch, in Crimea. Sul suo canale Telegram, il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver “intercettato e distrutto in tempo nelle acque del Mar Mero un drone marino ucraino”. L’infrastruttura, che collega la penisola alla Federazione russa, è stato presa di mira più volte in questi mesi, essendo un punto di passaggio nevralgico per i rifornimenti alle truppe del Cremlino nel sud.
Altri due UAV lanciati dal “regime di Kiev” contro la provincia di Belgorod, sono stati neutralizzati dalle difese aeree russe.
Una potente esplosione che è stata udita in tutta la città di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha denunciato il capo dell’amministrazione militare cittadina Victoria Galitsyna, aggiungendo che la detonazione, “riferiscono i cittadini, è stata udita in ogni angolo della città”.
Da Kiev Zelensky è fiducioso: possiamo colpire
“Le informazioni sono in fase di chiarimento. Ci aspettiamo buone notizie dallo Stato Maggiore delle Forze Armate. Al momento non ci sono dettagli se si tratti di un bombardamento o di u n intervento della difesa aerea”, ha spiegato Galitsyna.
Kiev è in grado di colpire obiettivi in territorio russo a 1.500 chilometri di distanza con “armi proprie”. Lo ha assicurato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino, Olexiy Danilov, parlando con la radio nazionale.
“L’origine delle armi utilizzate contro il territorio della Federazione russa è ucraina – ha assicurato – Ci sono due aree che sono state sviluppate per un certo periodo di tempo: il programma missilistico, approvato nel 2020 per creare i nostri missili, e l’uso di veicoli aerei senza pilota, che oggi sono molto potenti, con il coinvolgimento di un gran numero di aziende private. Tutto questo porterà i suoi risultati, dato che non attacchiamo obiettivi civili della Federazione Russa, scuole, asili, come fa lo Stato terrorista. Attacchiamo fabbriche o impianti di produzione militare, i componenti che uccidono i nostri bambini. Dobbiamo porre fine a tutto questo”.
TERMS OF ??-?? PEACE
“Without Crimea, without Donbass and without our occupied territories, there will be no peace in ?? & Europe.”
– ?? President Zelensky
If ?? is not put into its place, then we will surely see a future repeat of the 2022 invasion.
?? must be crushed. pic.twitter.com/NjesGqNLMv
— Jason Jay Smart (@officejjsmart) September 2, 2023
(il tweet che riprende l’intervento di Zelensky)
Per Danilov, andare a segno a 700-1.500 km “non è più un problema”. Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa sostiene che “un numero enorme di professionisti ha lavorato per questo, e tutto questo sta accadendo per poter proteggere il nostro Paese”.
E ancora: “Gli obiettivi legittimi di questa guerra sono determinati dalla leadership militare. Tuttavia, se nelle foreste russe ci sono partigiani che non sono soddisfatti del regime instaurato sul territorio russo da un moderno Hitler di nome Putin, allora hanno il diritto di usare i mezzi di distruzione appropriati dal loro territorio. Non possiamo controllare cosa sarà colpito raffinerie di petrolio o altro. Questa è una direzione di lavoro separata nel territorio della Federazione Russa, condotta da cittadini russi”.
Volodymyr Zelensky ha rivendicato il successo della controffensiva delle sue forze militari, rispondendo indirettamente ai tanti esperti militari che, a ritmo quasi quotidiano, ne evidenziano la lentezza e la poca incisività rispetto alle previsioni. “Ci stiamo muovendo”, ha scritto su Twitter. Nell’ultimo giorno le truppe russe hanno ucciso almeno 115 militari nemici e distrutto “due veicoli corazzati da combattimento, quattro veicoli, due sistemi di artiglieria M-777 e un cannone M-119 di fabbricazione statunitense, nonché due obici Msta-B e D-20”.
Un nuovo pacchetto di proposte delle Nazioni Unite su un accordo sui cereali prevede la riconnessione di Rosselkhozbank a Swift e lo scongelamento dei beni russi. A riferirlo è l’agenzia turca Anadolu precisando che “in una conferenza stampa a Mosca con l’omologo russo Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha affermato che l’Onu ha preparato un nuovo pacchetto di proposte, tenendo conto del contributo della Turchia, e che, secondo Ankara, ciò costituirebbe una base adeguata per il rilancio dell’iniziativa.
Le componenti più importanti di questa rimodulazione migliorativa sono la riconnessione della Banca agricola russa al sistema Swift e lo scongelamento dei beni delle aziende russe che producono fertilizzanti in Europa”.
Giovedì, il segretario generale dell’Onu António Guterres ha fatto sapere di aver inviato una lettera al capo della diplomazia russa con decisioni specifiche sull’esportazione di cibo e fertilizzanti sul mercato mondiale.
Stando a quanto riferito da Guterres, queste creeranno le condizioni per la ripresa dell’intesa e terranno conto delle esigenze dei russi. Come Lavrov ha sottolineato in precedenza, la Russia tornerà all’accordo non appena tutti i punti del memorandum Russia-Onu saranno soddisfatti.
L’intesa si è conclusa il 18 luglio. La Russia ha notificato alle controparti la sua opposizione alla proroga, adducendo come motivo il mancato rispetto dei termini concordati.
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