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Politica

Occhiuto e il rilancio di Forza Italia nel segno di Berlusconi (e figli)

Il governatore della Calabria fa capolino sulla scena nazionale

di Giuseppe Ariola -


Una Forza Italia più attenta ai diritti civili, capace di rinnovarsi e in grado di imprimere al governo quella spinta maggiormente liberale che ha a lungo rappresentato la vera anima del centrodestra: parole di Roberto Occhiuto. Sembrano frasi di Marina Berlusconi e, invece, a pronunciarle è stato il numero due degli azzurri, il vicesegretario di Antonio Tajani. Rinvigorito dal successo personale ottenuto esattamente un mese fa nella sua Calabria e di quello che è riuscito a far raggiungere a Forza Italia, Occhiuto fa capolino sulla scena nazionale. Tutt’altro che in punta di piedi.

La suggestione

All’apprezzamento per come, grazie anche ad Antonio Tajani, si sia riuscito a tenere in vita il partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi è seguita l’indicazione di dove Forza Italia deve andare, o tornare, se si preferisce. Dove il gruppo dirigente deve traghettarla. Seguendo una rotta che, si vocifera sempre più insistentemente in ambienti parlamentari, è quella diverse volte suggerita dalla ‘famiglia’ dell’ex leader azzurro. Ma se l’eventualità che qualcuno dei figli possa seguire le orme del padre e diventare il volto nuovo di Forza Italia rappresenta ancora un’enorme incognita, benché la suggestione resti forte, la certezza è che il dibattito tra gli azzurri è destinato a una certa vitalità.

Il futuro di Forza Italia per Roberto Occhiuto

E le parole di Occhiuto ne sono la dimostrazione. Finora siamo andati bene, ma dobbiamo fare meglio. Abbiamo tenuto, adesso è arrivato il momento di un rilancio. Le battaglie condotte sono giuste, ma ce ne sono anche delle altre da non trascurare. Non bisogna arroccarsi, ma aprirsi. Insomma, il classico quadro in chiaroscuro di chi ritiene ci sia un potenziale ancora inespresso. Come tradurlo in fatti è da vedere. Ogni qual volta si chiede a qualche parlamentare azzurro di possibili avvicendamenti ai vertici la risposta è una domanda: “l’alternativa qual’è?”. In sostanza si attende che qualcuno la costruisca. O che una qualche indicazione giunga dagli eredi del fondatore di Forza Italia. Due ipotesi che non si escludono a vicenda e tra le quali si insinua un altro elemento rilevante.

Il peso degli azzurri al governo

Le quotazioni di Tajani a Palazzo Chigi sono in discesa ormai già da un po’. Il patto di sangue siglato con Giorgia Meloni mentre si andava definendo la composizione del governo sembra essersi rotto. L’indice di affidabilità di Salvini sale e quello del vicepremier azzurro scende. E affidabilità in politica si traduce con lealtà. Non a caso, già ben prima dei recenti screzi sulla manovra, che fonti qualificate garantiscono siano passati tutt’altro che inosservati, la premier aveva allargato i vertici di maggioranza alla quarta gamba del governo rappresentata da Maurizio Lupi. Un’apertura a un movimento che guarda alla stessa platea di Forza Italia, l’area moderata. Che si tratti di un messaggio o di uno smacco cambia poco. Di fatto il peso specifico di Forza Italia in maggioranza e nel governo è in calo da tempo. Nel Paese si vedrà. Nella Calabria di Occhiuto, invece, si registra un trend contrario che il governatore e vicesegretario azzurro sembra intenzionato a cavalcare. E non sono pochi quelli pronti a seguirlo sulla strada tracciata a suo tempo da Silvio Berlusconi e adesso dai suoi figli.


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