Oggi nuova tempesta geomagnetica sulla Terra: cosa succede
Dopo le recenti attività solari oggi arriverà sulla terra una nuova tempesta geomagnetica. Una ulteriore espulsione di massa coronale (CME) – ossia un’enorme fuoriuscita di plasma e particelle magnetiche dalla superficie solare – è attesa e, secondo le previsioni, potrebbe colpire la Terra nelle prossime ore, intensificando la tempesta geomagnetica già in corso fino al livello G3 (su una scala che va da G1 a G5).
Oggi una nuova tempesta geomagnetica: gli effetti
Lo Space Weather Prediction Center della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha confermato che due espulsioni di massa coronale, avvenute il 7 e 9 novembre, sono già in viaggio verso il nostro pianeta. Le prime dovrebbero provocare una tempesta minore (G1). Mentre la seconda potrebbe generare un evento moderato (G2), destinato ad accentuarsi con l’arrivo della nuova espulsione odierna.
Secondo Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, nonostante il ciclo solare 25 abbia già superato il suo picco – come annunciato lo scorso anno da Nasa, Noaa e Gruppo internazionale di Previsione del Ciclo Solare – non è insolito osservare episodi di forte attività anche nella fase di declino. “Il Sole – spiega l’esperto – può mostrare un comportamento molto intenso anche dopo il massimo del ciclo”.
Le CME rappresentano alcuni dei fenomeni più potenti del nostro sistema solare. Si tratta di espulsioni di plasma e campi magnetici che possono trasportare miliardi di tonnellate di materia a velocità comprese tra 250 e 3000 km/s. Le più rapide raggiungono la Terra in appena 15-18 ore, generando tempeste magnetiche capaci di influenzare i sistemi tecnologici terrestri e satellitari.
Gli effetti previsti includono interruzioni temporanee del GPS, disturbi nelle comunicazioni radio, fluttuazioni di tensione nelle reti elettriche e possibili problemi ai satelliti. Inoltre, la NOAA ha rilevato un brillantamento solare di classe X1.2, registrato alle 09:19 UTC e proveniente dalla regione attiva 4274, la stessa che 26 ore prima aveva prodotto un altro flare di classe X1.7. Questi eventi, tra i più energetici del Sole, possono a loro volta generare ulteriori disturbi radio e amplificare l’intensità della tempesta geomagnetica attesa nelle prossime ore.
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