Economia

Ok Ue al piano italiano per la PAC, i contoterzisti chiedono coraggio a Lollobrigida

di Redazione -


Al via dell’approvazione  del Piano strategico italiano per la PAC da parte della Commissione Europea, i contoterzisti italiani si dicono subito pronti a sostenere le aziende agricole nei nuovi impegni ambientali, sociali ed economici. “È stato un percorso lungo e complesso che ha coinvolto anche Uncai – dice il presidente Uncai, Aproniano Tassinari-. L’approvazione è il successo di tutti i partecipanti al Tavolo di partenariato voluto dal ministero, quindi in piccola parte anche di Uncai. Desidero così ringraziare l’ex ministro Stefano Patuanelli che, guidando il dicastero con il piglio del tecnico, ha deciso di consultarsi con numerosi portatori di interessi circa i contenuti da dare a un Piano del valore di circa 37 miliardi”.

Le aziende agricole dovranno ora pianificare in maniera strategica la prossima programmazione tenendo conto di nuove regole. “I contoterzisti, come sempre – aggiunge – , saranno i facilitatori che permetteranno agli agricoltori di concretizzare l’architettura verde ideata da Bruxelles, portandola a una dimensione sovra aziendale, con benefici economici e ambientali per tutti.

Ma Tassinari sottolinea però come ora occorra chiudere la partita dei decreti attuativi necessari all’applicazione del piano stesso: “Ci attendiamo dal ministro Francesco Lollobrigida pari coraggio del suo predecessore, vigilando affinché le norme di applicazione siano chiare e di facile utilizzo. Non solo. Ci attendiamo decreti attuativi che delineino una strategia per lo sviluppo delle aree rurali e per il sostegno del reddito degli agricoltori che inneschi la leva agromeccanica per ridurre il drammatico impatto dell’incremento dei costi di produzione e delle avversità climatiche. Tra coloro che investono maggiormente in agricoltura, accanto alle imprese agricole più strutturate, ci sono, infatti, gli agromeccanici, vettori di innovazione e di occupazione qualificata in tutto il sistema. Ora è importante che la versione definitiva del piano ne tenga conto, lasciandosi alle spalle tante rappresentazioni fantastiche dell’agricoltura”.


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