Ombre cinesi sulla transizione green
Allarme in Europa e USA per presunti “kill switch” nei pannelli solari cinesi: la minaccia energetica diventa cyber
Negli ultimi giorni, fonti autorevoli come Reuters e il BSI tedesco (l’Agenzia federale per la sicurezza informatica) hanno acceso i riflettori su un possibile rischio nascosto nei pannelli solari e negli inverter prodotti in Cina: la presenza di dispositivi di comunicazione non documentati, noti come kill switch.
Questi componenti, installati in migliaia di impianti tra Europa e Stati Uniti, permetterebbero a soggetti esterni di accedere da remoto ai sistemi energetici occidentali. Il pericolo? Interferenze, blackout su vasta scala o, peggio, un’interruzione coordinata dell’energia in caso di tensioni geopolitiche o conflitto.
Le indagini negli Stati Uniti hanno rivelato la presenza di radio cellulari nascoste capaci di bypassare i firewall industriali. Anche la Germania ha lanciato un allarme: secondo il BSI, la rete elettrica nazionale sarebbe vulnerabile ad attacchi via software, proprio attraverso questi dispositivi.
Il rischio in caso di guerra: blackout mirati e controllo energetico
Nel cuore della transizione ecologica potrebbe celarsi una bomba silenziosa. In caso di crisi internazionale, i kill switch potrebbero essere attivati da remoto, spegnendo centinaia di migliaia di inverter in contemporanea. Oltre al blackout, questi sistemi “intelligenti” potrebbero raccogliere dati sensibili, tracciare abitudini e aprire varchi per malware o sabotaggi digitali.
Non si tratta più di teoria: la Lituania ha già approvato una legge per bloccare l’accesso remoto a infrastrutture critiche da parte di fornitori cinesi. Gli Stati Uniti hanno avviato verifiche su larga scala e in Germania è in discussione un giro di vite normativo.
Sovranità energetica sotto attacco?
Il nodo è strategico. Se la produzione e il controllo della tecnologia restano in mano straniera, l’Occidente rischia di costruire il proprio futuro verde su fondamenta fragili. La dipendenza da fornitori esterni in un settore vitale come l’energia può trasformarsi rapidamente in un’arma geopolitica.
Serve trasparenza nella filiera, verifica dei componenti e una strategia chiara per proteggere le reti nazionali. La transizione ecologica non può prescindere dalla sicurezza.
Torna alle notizie in home