Simone Boccaccini, ex membro delle Brigate Rosse, è stato rilasciato dal carcere di Alessandria dove stava scontando la pena per il coinvolgimento nell’omicidio del giuslavorista Marco Biagi.
Boccaccini, fiorentino di 64 anni, partecipò ai pedinamenti di Biagi nei mesi precedenti l’agguato del 19 marzo 2002, e per questo fu condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Bologna il 1 giugno 2005 . Nel 2006, la pena fu ridotta in appello a 21 anni e successivamente confermata in Cassazione. Oltre all’omicidio di Biagi, Boccaccini è coinvolto anche nel caso di Massimo D’Antona. Sebbene assolto dall’accusa di omicidio, fu condannato a 5 anni e 8 mesi per associazione sovversiva, con sentenza confermata in terzo grado nel 2007.
La scarcerazione anticipata di Boccaccini è stata decisa dal Tribunale di Sorveglianza di Alessandria, che ha riconosciuto una riduzione di pena di 10 mesi per buona condotta.
Una decisione che ha sollevato non poche polemiche, soprattutto tra i familiari delle vittime.
Lorenzo Biagi, figlio del giuslavorista ucciso, ha espresso indignazione per la notizia: “Totale indifferenza nei confronti di questo assassino. L’unica cosa che conta per me è andare avanti nella mia vita, con mio babbo sempre nel cuore”.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha manifestato vicinanza alla famiglia Biagi: “La notizia della scarcerazione per buona condotta è davvero una decisione che ci sconvolge”.