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Onorevoli Euromazzette

di Ivano Tolettini -


Il sospetto è stato rilanciato dai quotidiani belgi, Le Soir intesta, ieri pomeriggio: ci sono altri eurodeputati a libro paga nel mirino della polizia anticorruzione. La greca Eva Kaili (nella foto) non è la sola. A far luce sui primi sospetti sul Qatargate sono i servizi segreti belgi ancora nel corso del 2021. Pedinano, intercettano, immortalano anche con videocamere, passaggi di denaro sospetti con pazienza certosina. Si avvalgono della collaborazione dei colleghi di altre nazioni, tra cui gli 007 italiani, che con uno stratagemma entrano anche nell’abitazione dell’ex parlamentare di Articolo 1, Antonio Panzeri, il 67enne ex Pci e Pd definito il “grande manovratore” con la Fight Impunity, la Ong al centro dello scandalo nel cui consiglio sedevano premi nobel, ex commissari ed ex premier (tutti dimessi dopo i clamorosi arresti), fotografando le ipotetiche mazzette. Che la magistratura belga stia giocando al gatto col topo lo dimostra la circostanza che il blitz doveva scattare ancora il 19 ottobre, ma lo ha fatto slittare di quasi due mesi perché era tranquilla degli indizi già raccolti: voleva prendere in castagna con ancora più denaro la 44enne Kaili, vicepresidente greca del Parlamento Europeo fatta decadere l’altro pomeriggio, arrestata con una tangente da 650 mila euro. Il padre trafelato con un trolley stava fuggendo col bottino, ma è stato bloccato come nei film prima di salire sull’aereo. A foraggiarla sarebbe stato Panzieri per conto del Qatar. L’interrogatorio dell’assistente Francesco Giorgi, compagno della Kaili, è stato talmente lungo davanti al giudice istruttore Michel Claise, il quale è stato costretto a spostare le altre audizioni. Il lombardo ha affrescato il Qatargate, o l’Italian job com’è stato subito ribattezzato con sarcasmo in Belgio visto il numero dei nostri connazionali coinvolti, di ulteriori spunti investigativi per una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione destinata ad allargarsi. Finora sono stati otto gli arrestati – la moglie di Panzeri, Maria Dolores Colleoni e la figlia avvocata Silvia saranno estradate, mentre Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati è stato rilasciato perché la sua posizione marginale -, ma altri eurodeputati starebbero per essere iscritti sul registro degli indagati. Il sospetto, da dimostrare, è che siano stati oliati con regali di lusso, viaggi stellati e altro ancora, dai qatarini tramite l’ex deputato lombardo per abbellire l’immagine del Paese organizzatore dei Mondiali di calcio dove con i diritti umani non si va certo per il sottile. Numerose le perquisizioni e i sigilli agli uffici degli assistenti di parlamentari. La polizia ha sequestrato anche il telefonino dell’ex deputato venziano Davide Zoggia, 58 anni (non è indagato), che lavora da quattro al Parlamento europeo e abita in una casa di proprietà di Giuseppe Meroni, ex assistente di Panzeri. Altra collaboratrice al centro di indagini è Francesca Garbagnati, cui è stato sequestrato lo studio, attuale assistente dell’europarlamentare vicentina Alessandra Moretti, che non è indagata. La riprova che l’attività di lobbing dei qatarini è pressante la si è avuta con l’intervento della Fifa, sinedrio di specchiata trasparenza, che ha indotto i giocatori di alcune nazionali pronti a plateali proteste a più miti consigli. Del resto, che le prove raccolte fin qui dagli inquirenti siano corpose, ieri pomeriggio lo si è compreso dalle decisioni del Tribunale di Bruxelles. I giudici hanno ordinato che Panzieri e Giorgi rimangano in carcere per almeno un altro mese ancora, mentre il quarto arrestato, Nicolò Figà-Talamanca, sarà sorvegliato ai domiciliari con il braccialetto elettronico. La sua posizione si è alleggerita perché avrebbe fatto ammissioni. L’udienza di convalida a carico di Eva Kaili, invece, è stata spostata al 22 dicembre su sua richiesta anche perché ieri nel comune della prigione di Haren, dov’è detenuta, c’era uno sciopero. Ieri sera con un comunicato la Procura di Bruxelles ha precisato che se “entro 24 ore viene presentato ricorso contro la convalida dei fermi, le persone indagate compariranno dinanzi alla «Chambre des mises en accusation» della Corte d’Appello di Bruxelles entro quindici giorni. Intanto, il Parlamento europeo oggi voterà la risoluzione che blocca tutti i dossier legislativi sul Qatar e impone la stretta sulla trasparenza dei gruppi di amicizia con il Qatar e sospende i badge dei lobbisti «che rappresentano gli interessi del Qatar». Nella risoluzione, firmata da tutti i gruppi, i deputati “denunciano con la massima fermezza i presunti tentativi del Qatar di influenzare deputati, ex deputati e personale del Parlamento con atti di corruzione, che costituiscono una grave interferenza straniera nei processi democratici dell’Ue»


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