Esteri

Onu contro Israele: “Possibili crimini di guerra”

di Cristiana Flaminio -


L’Onu attacca Israele: si indagherà su presunti crimini di guerra nell’ambito del raid militare israeliano che ha portato alla liberazione dei quattro ostaggi e in cui sono stati uccisi più di 200 palestinesi a Nuseirat. Secondo i numeri sciorinati dall’Onu, in particolare dal portavoce dell’ufficio delle Nazioni unite per i diritti umani Jeremy Laurence, nel raid hanno perduto la vita 274 palestinesi, “tra cui decine di donne e bambini”, confermando che i gruppi terroristici palestinesi tengono gli ostaggi “in aree densamente popolate” esponendo così a rischi e gravi pericoli la vita dei civili e degli stessi prigionieri. Secondo Laurence: “Tutte queste azioni di entrambe le parti possono equivalere a crimini di guerra. È stato catastrofico il modo in cui tutto ciò è avvenuto, in quanto i civili, ancora una volta, si sono ritrovati proprio nel bel mezzo di tutto questo”. Nel frattempo si alza la voce di Medici senza Frontiere, secondo cui le forze armate israeliane hanno ucciso, dall’inizio di giugno, più di 800 persone mentre circa 2.400 sono rimaste ferite “negli intensi bombardamenti e offensive di terra a Gaza”. Per l’Ong si tratta di “orribili attacchi che hanno provocato dolore e sofferenza inaccettabili e dimostrano un chiaro disprezzo per le vite dei palestinesi”. La richiesta di Msf si rivolge agli alleati di Israele, Usa, Uk e Ue su tutti, “di fare tutto ciò che è in loro potere per convincere Israele a fermare gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili a Gaza”.

La reazione di Israele alle accuse giunte dall’Onu sui presunti crimini di guerra è stata netta e veemente. Per Meirav Eilon Shahar, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, “La Commissione d’inchiesta ha dimostrato ancora una volta che le sue azioni sono tutte al servizio di un programma politico ristretto contro Israele


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