Ora Netanyahu deve frenare: gabinetto di guerra rinviato
Il generale Eyal Zamir ha cancellato lo stato di emergenza bellica: le truppe sono stanche
Ora Israele frena, o è costretto a farlo da un’impasse interna al governo e a forze militari contrarie all’invasione di Gaza: Benjamin Netanyahu ha un piano per la completa occupazione della Striscia, ma ci sono forti divisioni e tensioni all’interno del governo israeliano e dei vertici militari sulla fattibilità e le conseguenze di questa strategia. La riunione del Gabinetto di sicurezza, chiamato a decidere ufficialmente l’occupazione totale, è stata rinviata a causa delle crescenti tensioni tra i ministri e i militari contrari al piano.
In Israele il premier ha l’esercito contro
Netanyahu ha minacciato il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, il generale Eyal Zamir, affermando che in caso di dissenso sul piano di occupazione deve dimettersi. Dopo la minaccia, per tutta risposta, Zamir ha annunciato la cancellazione dello stato di emergenza bellica per la stanchezza delle truppe, riducendo i contingenti.
Una situazione che sembra indicare un “freno” o un rallentamento effettivo del progetto di invasione totale, dovuto a dubbi militari e politici interni.
Il “gabinetto” rinviato
Il “gabinetto di guerra” rinviato evidenzia dubbi sulla reale invasione totale a causa dell’opposizione dei vertici militari, che temono rischi elevati per gli ostaggi e difficoltà nell’operazione, mentre l’ala più estremista del governo spinge per l’espansione militare.
Una nuova crisi per Netanyahu?
Una nuova possibile crisi politica per Netanyahu si fa avanti, avvalorata dal rischio di dimissioni di esponenti chiave dell’esercito e di divisioni nel governo.
Chi sta con Zamir, chi spinge per l’invasione
Zamir è sostenuto da alcuni esponenti di rilievo come il ministro degli Esteri Gideon Saar, il leader dello Shas Aryeh Deri, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il capo del Mossad David Barnea, e il negoziatore dello Shin Bet, nonché da figure militari come il maggiore generale Nitzan Alon coinvolto nella gestione degli ostaggi.
Al contrario, l’ala più estremista e di destra del governo israeliano, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz – che ha sostenuto la nomina di Zamir ma ora sembra in contrasto con lui -, il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, il segretario militare Roman Gofman e il segretario di gabinetto Yossi Fuchs, spingono per l’occupazione totale.
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