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Un passo necessario: Carfagna presenta la legge per dare tutela agli orfani di femminicidio

di Priscilla Rucco -


La proposta di legge per gli orfani di femminicidio

Nella giornata di ieri – la stessa in cui il Parlamento ha approvato, grazie all’impegno dell’onorevole Varchi, il nuovo reato volto a rafforzare la tutela delle donne contro la violenza domestica – si è tenuta alla Camera dei Deputati una conferenza stampa dedicata a un altro fronte cruciale della stessa battaglia: la protezione dei figli delle vittime. Nel pomeriggio, nella sala delle conferenze stampa di Montecitorio, la segretaria di Noi Moderati, Mara Carfagna, ha presentato una proposta di legge destinata a colmare uno dei vuoti più drammatici e non sempre visibili del sistema di tutela italiano: l’assenza di una banca dati nazionale e di un registro ufficiale dei figli rimasti orfani in seguito a crimini domestici, con particolare attenzione agli orfani di femminicidio.

La necessità di un monitoraggio nazionale sugli orfani di femminicidio

Un intervento normativo che, nelle intenzioni della prima firmataria, mira a garantire finalmente un monitoraggio costante e una protezione effettiva per migliaia di minori che, oltre al trauma della perdita, affrontano spesso solitudine istituzionale e incertezza sui propri diritti. “Lo Stato non può lasciare soli gli orfani di femminicidio” ha dichiarato l’onorevole Carfagna, ricordando che in Italia si stima siano almeno 3.500 i bambini e i ragazzi coinvolti. Molti di loro hanno perso la madre per mano del padre, che in numerosi casi si suicida dopo il delitto, lasciandoli quindi doppiamente soli. L’obiettivo del provvedimento è istituire un elenco centralizzato, aggiornato e condiviso tra tutte le amministrazioni competenti, così da rendere realmente operative le misure previste dalla legge: sostegni economici, psicologici, tutele giudiziarie e sanitarie.

Interventi istituzionali e la ricorrenza del 25 novembre

“Un passo necessario”, ha sottolineato la deputata, soprattutto in vista del 25 novembre, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, occasione in cui il Paese è chiamato a riflettere non solo sulle vittime dirette, ma anche sui figli che ne portano per sempre le conseguenze. Alla conferenza sono intervenute figure chiave impegnate da anni nella tutela degli “orfani speciali”. La presidente Martina Semenzato ha ribadito la necessità di riconoscere per questi minori il diritto all’oblio, per proteggerli da una esposizione mediatica spesso invasiva, e di assicurare loro un difensore d’ufficio, oltre a garantire un adeguato supporto psicologico. “Sono ragazzi destinati a un ergastolo del dolore” ha affermato, evidenziando quanto sia indispensabile un intervento rapido da parte del governo.

Il ruolo delle fondazioni e l’urgenza del supporto psicologico

Successivamente la giornalista Rai Daniela Ferolla, presidente della Fondazione Le Stelle di Marisa, ha ricordato come la sua realtà – autofinanziata e priva di accesso ai fondi pubblici – offra assistenza economica, psicologica e legale a bambini che “sono orfani due volte”. Ferolla ha sottolineato anche l’importanza del lavoro con le famiglie affidatarie, o dei parenti stretti (nonni, zii), spesso lasciati sole nel gestire traumi complessi e percorsi lunghi e delicati anche dal punto di vista economico.

La dottoressa Benedetta Durini, responsabile scientifica della Fondazione, ha posto l’attenzione sulla violenza assistita, un fenomeno che segna profondamente i minori anche quando non subiscono direttamente l’aggressione. Ha inoltre richiamato l’urgenza della formazione del personale scolastico, chiamato sempre più spesso a intercettare e accompagnare bambini che portano dentro ferite invisibili ma profondissime. La proposta di legge di Carfagna, sostenuta dagli interventi di esperti e associazioni, si inserisce in un percorso ancora incompleto ma necessario: dare finalmente un nome, un numero e soprattutto una tutela certa a chi vive una tragedia doppia e troppo spesso dimenticata.


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