Esteri

Orgoglio e pregiudizio

di Cristiana Flaminio -

RAFFAELE FITTO MINISTRO ©imagoeconomica


Oggi è la giornata della cautela. Almeno per il governo italiano. Cautela, calma. Un bel po’ di scetticismo. Roma si presenta al Consiglio europeo di oggi in cui, oltre al tema dei migranti, si parlerà di economia. E, soprattutto, dell’ipotesi di un allentamento alla normativa sugli aiuti di Stato per consentire ai Paesi membri di sostenere le proprie imprese a fronteggiare l’offensiva protezionistica che gli Usa hanno lanciato con l’Inflaction Reduction Act. Già, nei giorni scorsi, il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti aveva espresso aperto scetticismo tanto sulla misura quanto sulla possibilità che l’Ue riuscisse a far fronte comune per una risposta unitaria alla strategia americana. “Vedrete – aveva spiegato alla platea Coldiretti a Brescia – che i ministri francesi e tedeschi incontreranno gli americani”.
Ieri, a confermare la posizione scettica del governo italiano sulla proposta avanzata dalla Commissione Ue, ci ha pensato il ministro agli affari europei Raffaele Fitto che ha relazionato al parlamento in vista della missione che parte questa mattina. Ha espresso cautela e ha bollato l’iniziativa come “pericolosa”. A proposito, Fitto ha spiegato: “Riteniamo che la proposta di modifica delle regole degli aiuti di Stato rischia di essere pericolosa, perché da una parte altera la tenuta del mercato interno europeo, e dall’altra rischia di non dare una risposta unitaria, il rischio è che si creino condizioni per le quali quei Paesi che hanno maggiore capacità fiscale siano in grado di intervenire con maggiore forza nelle loro economie, creando ulteriori elementi di disparità”. Il ministro ha confermato che la posizione italiana è improntata alla “cautela” e “certamente non favorevole a questa procedura così accelerata e generale rispetto al tema degli aiuti”. Per Raffaele Fitto: “Abbiamo bisogno di un quadro chiaro delle proposte nel documento della Commissione, la prima delle quali è strettamente collegata alla proposta italiana, laddove si chiede che, nel caso in cui si inizi a ragionare sulla dimensione della modifica delle regole degli aiuti, ci sia una disponibilità forte a una flessibilità nell’uso delle risorse esistenti”. Quindi ha aggiunto che “il dibattito sarà più ampio al Consiglio riguarderà la proposta iniziale della presidente della Commissione sul fondo sovrano, che ha obiettivo la possibilità di mettere in campo una strategia generale. Su questo punto c’è una sollecitazione forte affinché la Commissione europea presenti una proposta entro l’estate”. Altro tema caldissimo, all’ordine del giorno del consiglio europeo che inizierà stamattina, è quello dell’immigrazione. Il ministro Raffaele Fitto, che ha ricordato la lettera dei governi di Austria, Danimarca, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta e Slovacchia che chiede di rivedere la politica di asilo Ue, ha snocciolato i punti cardine delle proposte italiane ai partner Ue. “La proposta contiene la dimensione esterna dell’Ue, fatto non scontato, la necessità di superare la contrapposizione nella valutazione tra gli arrivi primari e secondari per avere una visione unica, di comprendere che ci sono diversi tipi di migrazione, di comprendere la differenza tra profughi e migranti economici, di capire che ci sono diversi approcci tra chi gestisce il fenomeno da terra e chi via mare”. E ancora: “Si deve immaginare un’azione finalizzata all’utilizzo adeguato delle risorse europee per le cooperazioni e gli interventi collegati alla sicurezza nei paesi in Nord Africa, quindi una dimensione esterna per dare una risposta adeguata”.Un altro messaggio importante, il ministro Fitto lo ha lanciato dalla conferenza economia della Cia Agricoltori: “Dico solo nella bozza di documento che sarà oggetto di discussione domani siamo riusciti a inserire un tema che non è scontato, che è quello della flessibilità dell’uso delle risorse esistenti. E per un Paese che non ha una grande capacità di scambio rispetto al tema degli aiuti, – ha sottolineato il titolare del dicastero alle politiche comunitarie – rappresenta una opportunità quella di utilizzare bene e meglio le risorse che già abbiamo, che non costituiscono un ulteriore nuovo debito e possono rappresentare, nell’ambito delle scelte settoriali, anche un sostegno fondamentale da qui ai prossimi anni per dare una risposta anche all’Inflaction reduction act americano”.

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