Esteri

“Pace duratura”: Putin apre agli Usa. Zelensky perde sempre più terreno

di Ernesto Ferrante -


La Russia è d’accordo “con le proposte per la fine delle ostilità, purché portino a una pace a lungo termine e alla rimozione delle cause della crisi”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una conferenza stampa con l’omologo bielorusso Aleksander Lukashenko, ringraziando Donald Trump per i suoi sforzi per porre fine alla guerra con l’Ucraina.

Putin ha aggiunto che si dovrà parlare con gli statunitensi dei dettagli. Ha sottolineato, inoltre, che è necessario sviluppare un meccanismo per controllare eventuali violazioni della tregua e espresso il timore che Kiev possa usare un cessate il fuoco di 30 giorni per continuare la mobilitazione e il riarmo.

Quanto alla situazione nella regione di Kursk, ha assicurato che “è sotto il nostro controllo” e che “le forze armate ucraine sono in completo isolamento”. Importante e in parte inaspettata l’apertura di tipo “commerciale”. Il capo del Cremlino ha affermato che le aziende occidentali “sono le benvenute in qualsiasi momento” nella Federazione russa e che ci sono già trattative in corso con alcune di esse.

Spiazzato e sconfessato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che poco prima sul social X aveva sentenziato: “Purtroppo il mondo deve ancora sentire una risposta significativa dalla Russia alle proposte avanzate” al vertice Usa-Ucraina in Arabia Saudita. “Ciò dimostra ancora una volta che la Russia cerca di prolungare la guerra e posticipare la pace il più a lungo possibile”, aveva continuato Zelensky, augurandosi che “la pressione degli Stati Uniti sia sufficiente a costringere la Russia a porre fine alla guerra”.

L’Ucraina fuori dalla Nato, nessun militare straniero sul suo suolo e il riconoscimento internazionale della Crimea e delle quattro province di Donetsk, Kherson, Lugansk e Zaporizhzhia come territorio russo. Sarebbero queste le tre richieste che Mosca ha sottoposto a Washington per accettare l’accordo di 30 giorni di tregua che i funzionari americani hanno concordato con gli ucraini martedì a Gedda. A riportarlo è stata l’agenzia di stampa russa Ria Novosti citando la Reuters. L’accettazione di queste condizioni porterebbe anche alla ripresa delle relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti, hanno precisato le fonti.

La posizione russa è stata ribadita dal consigliere per la politica estera del presidente russo, Yuri Ushakov: “La Russia sta cercando una soluzione a lungo termine alla crisi ucraina” che “tenga conto dei suoi interessi e delle sue preoccupazioni”. Ushakov ha osservato che il cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti non è altro che “una tregua temporanea per le forze ucraine” e “nessuno ha bisogno di misure che imitino semplicemente le azioni di pace”.

Nel corso del suo colloquio telefonico con il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Mike Waltz, ha fatto presente che la “Russia spera che gli Stati Uniti prendano in considerazione le sue richieste”. Muro sull’ingresso dell’Ucraina nel blocco atlantico: “Non può essere discussa nel contesto della risoluzione della crisi”.

È fallito il piano di Volodymyr Zelensky di usare le conquiste nel Kursk “come merce di scambio nei negoziati”, ha dichiarato il generale Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore russo, che ha accompagnato Vladimir Putin in visita a un centro di comando delle truppe impegnate nella controffensiva.

Dopo aver rivendicato la riconquista di oltre l’86% del territorio della regione russa, Gerasimov è passato all’attacco: “La leadership di Kiev stava cercando di usare l’incursione nel Kursk per fermare i nostri progressi e portare via le nostre truppe dal Donbass. Il piano del nemico è completamente fallito”.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ritenuto l’Ucraina colpevole di aver favorito la strage di Odessa del 2 maggio 2014. Quel giorno, gruppi di estremisti ucraini assaltarono la Casa dei Sindacati, al cui interno si trovavano cittadini contrari alle proteste note con il nome di “Euromaidan”, sparando e lanciando bottiglie incendiarie. Il bilancio finale fu di 48 morti, tra cui anche donne e bambini, e oltre 200 feriti.

La Corte ha ordinato alle autorità ucraine di risarcire le vittime. Per i giudici, la polizia locale non fece praticamente nulla né per prevenire la tragedia né per aiutare ad evacuare le persone ferite. Anche l’arrivo dei pompieri fu deliberatamente ritardato.

La Polonia sta scherzando con il fuoco. Il presidente conservatore Andrzej Duda ha invitato gli Stati Uniti a trasferire le armi nucleari nel suo Paese per contrastare la “minaccia russa”, in un’intervista pubblicata dal Financial Times. “Penso che non sia solo perché è arrivato il momento, ma anche perché sarebbe più sicuro se queste armi fossero già qui”, ha proseguito Duda.


Torna alle notizie in home