Cultura & Spettacolo

PAOLA TURCI ON STAGE

di Redazione -


di Benedetta Basile

Riprende il tour di “Mi amerò lo stesso”, il monologo che sta portando in giro per l’Italia l’apprezzatissima cantante Paola Turci, scritto con la collaborazione di Alessandra Scotti, prodotto da Stefano Francioni Produzioni e Friends&Partners per la regia di Paolo Civati.
La cantante romana, che ha una vita costellata di successi, di musica, di concerti e di amore, viene riconosciuta come una persona forte, decisa, volitiva, determinata e, soprattutto, impegnata.
Ma Paola è, prima di tutto, una donna come tante, che guardandosi allo specchio mette in discussione tutte le sue fragilità, le sue insicurezze e le sue incertezze.
Così l’artista porta sui palcoscenici italiani un monologo, che più che altro è un dialogo con la parte più profonda di sé e tratta una crescita e un’evoluzione, che sono le sue, ma che potrebbero essere di ognuno di noi.
A volte a parlare non è neanche più Paola, ma qualche personaggio incontrato nel corso della sua vita, a cui lei presta la voce per raccontare qualche fatto.
Ogni tanto a prendere la parola è sua mamma, che torna in ogni momento importante, a volte a parlare sono, invece, i protagonisti di un solo breve momento della sua vita.
“Mi amerò lo stesso” tratta il complicato rapporto della cantante con la bellezza, la sua continua ricerca di questa e allo stesso tempo il suo modo di rifuggirla, le sue insicurezze, la sua ironia, gli incontri, le esperienze e le sue speranze per il futuro, che l’hanno resa la donna di oggi.
“Ogni pagina della mia esistenza è l’anello di una catena che mi porta alla strada successiva. Un collegamento più o meno evidente e significativo che alle volte sembra soltanto ingombrante, ma il mio cammino prosegue, snodo dopo snodo, e io cerco di capire sempre più chiaramente che cosa c’è di fronte a me, a cosa vado incontro, a cosa credo. Vado avanti e nel frattempo guardo dentro ai miei sentimenti e lascio libero il cuore” afferma.
Paola tratta anche quello che sicuramente è stato l’evento più traumatico della sua vita, l’incidente stradale che l’ha coinvolta nel 1993.
Lo spettacolo è ovviamente arricchito dalla musica, che non poteva di certo mancare quando si parla di una cantante del calibro di Paola Turci, che porta in scena una scelta di brani tra quelli che hanno fatto da colonna sonora a ogni fase della sua esistenza.
Lo show è tratto dall’omonimo libro, dove la cantante si racconta sempre in maniera sincera, a tratti divertente.
Le prossime tappe del tour di “Mi amerò lo stesso” saranno il 26 novembre a Boretto, il 27 a Rio Saliceto, il 2 dicembre ad Aradeo, il 3 a Lecce, il 4 a Cerignola, il 5 a Fasano, il 10 ad Atessa, l’11 a Città Sant’Angelo, il 17 a Botticino, il 19 a Celano e il 7 gennaio a Pesaro.
Paola ha festeggiato pochi mesi fa i suoi 58 anni, ma vogliamo crederle quando afferma che “amerà lo stesso” la splendida donna che è diventata sia fuori, che dentro: la cantante trasmette con naturalezza la consapevolezza a cui l’ha portata la strada che ha fatto, che per sua stessa ammissione è stata anche di parecchie salite.
All’inizio dell’estate ha anche coronato, dopo circa due anni di amore, la sua storia con Francesca Pascale con un matrimonio, annunciato appena un paio di giorni prima, eppure molto partecipato e sentito.
La Turci, nata il 12 settembre, appunto di 58 primavere fa, nella Capitale ha iniziato la sua carriera cantando in alcuni locali della movida romana da giovanissima e venne notata dal produttore Mario Castelnuovo che le fece firmare il suo primo contratto discografico. Pubblicò il suo primo album “Ragazza sola, ragazza blu” nel 1988, a cui hanno fatto seguito molti altri album tra cui “Oltre Le nuvole”, “Mi basta il Paradiso”, “Il secondo cuore” e “Viva da morire”. Ha partecipato a ben nove Festival di Sanremo di cui cinque consecutivi, dal 1986 al 1990, che ancora oggi è considerato un record e ottenne tre premi della Critica di fila e le venne anche proposto di cantare “Almeno Tu nell’Universo” dalla casa discografica, ma rifiutò non sentendosi adatta. La canzone andò poi a Mia Martini.
La Turci il suo enorme successo lo raggiunse comunque e oggi è una delle artiste più rappresentative e simboliche della musica italiana. E sì, Paola, amati lo stesso.


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