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Papa Leone XIV e i fedeli LGBTQ+: continuità o pausa di riflessione?

Tra eredità di Francesco e nuovi silenzi, la Chiesa si interroga: accoglienza vera o prudenza diplomatica?

di Andrea Fiore -


A San Pietro, in questi giorni, si sono visti più arcobaleni che ombrelli. Oltre mille fedeli LGBTQ+ hanno varcato la Porta Santa durante il Giubileo, emozionati, commossi, con quella gioia che solo chi è stato troppo a lungo in sala d’attesa può provare quando finalmente lo fanno entrare.

Un segnale forte, che inevitabilmente solleva la domanda: Papa Leone XIV è pronto a proseguire sulla strada aperta da Francesco, o preferisce fare una sosta all’autogrill?

Francesco: il Papa del “chi sono io per giudicare?”

Con Francesco, bastava una frase detta in aereo per cambiare l’atmosfera. Non rivoluzioni dottrinali, ma piccoli gesti concreti che hanno fatto respirare molti: benedizioni alle coppie, incontri con comunità trans, aperture di dialogo. Non tutti erano contenti, ma nessuno poteva dire che non stesse muovendo le acque.

Leone XIV: prudenza o retro marcia mascherata?

Il nuovo Papa, invece, ha scelto la via del silenzio elegante. Davanti ai pellegrini LGBTQ+ non ha detto nulla di specifico, ma ha stretto mani, sorriso, incoraggiato il dialogo. Basta questo per confermare un percorso, o suona più come un “vedremo”? Del resto, i suoi vecchi scritti poco amichevoli verso la “cultura omosessuale” non aiutano a sciogliere i dubbi.

E la Chiesa?

Il punto, però, non è solo cosa pensa Leone XIV, ma cosa vuole fare la Chiesa. È pronta a smettere di vedere i fedeli LGBTQ+ come ospiti inattesi e a considerarli finalmente parte del salotto di famiglia? Oppure resteremo fermi alle mezze frasi, un po’ di accoglienza e un po’ di “non esageriamo”?

Per ora, i pellegrini hanno camminato, pregato, cantato. E molti hanno detto di sentirsi finalmente a casa. Magari la vera rivoluzione è già iniziata da loro, e tocca alla gerarchia capire se salire sul treno… o restare sul marciapiede a discutere se convenga o no.

La scelta

Perché alla fine, questa Chiesa somiglia a una stazione: i fedeli LGBTQ+ hanno già comprato il biglietto, aspettano solo che il convoglio parta. La domanda è se Leone XIV sarà il macchinista che fischia la partenza, o se preferirà controllare ancora una volta gli orari, lasciando i vagoni pieni di speranza fermi sul binario.


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