Ambiente

Parla l’agricoltore pugliese che ha abbattuto i suoi ciliegi: Non sono un criminale

di Angelo Vitale -


Tanta pioggia. Se il Nord esulta per campi che finalmente “bevono”, gli invasi che recuperano risorse, la neve a bassa quota che incassa riserve per i prossimi scioglimenti, il Sud piange. In Puglia è in ginocchio il comparto di produzione delle ciliegie. Le precipitazioni, le raffiche di vento e l’alta umidità associata alle nebbie mettono a dura prova le imprese a partire da Bisceglie, a Conversano e Turi, fino a Castellaneta nel Tarantino. Evidentissimo il fenomeno del cracking delle ciliegie, la fisiopatia che causa la rottura dell’epidermide del frutto compromettendone la commercializzazione.

Un danno incalcolabile, per una regione che ha il primato nazionale di ettari coltivati, quantità prodotte e qualità espressa. Da sola, l’area metropolitana di Bari produce oltre il 40% di ciliegie a livello nazionale e oltre il 90% dell’intera regione. Preoccupato Giuseppe De Noia, presidente di Cia Levante: “Molte incognite sulla stagione della raccolta per la difficoltà di reperire manodopera, l’aumento generalizzato dei costi, il grande interrogativo dei prezzi riconosciuti ai produttori”. Alle quali si aggiunge il fattore climatico che manda all’aria il lavoro di un anno intero.

A Ruvo di Puglia – racconta FreshPlaza – l’imprenditore Michele Bernocco, disperato per il 90% delle sue ciliegie che aveva danni da cracking, ha deciso di estirpare tutte le piante di un ettaro che coltivava da 20 anni. Vi pianterà un uliveto. Un gesto che dice tutta l’incertezza di migliaia di agricoltori.

Un suo primo video ha già avuto su Facebook 90mila visualizzazioni.

Dopo questo, che ha scatenato numerosi commenti, ne ha pubblicato un secondo, dicendo “Non sono un criminale, ecco cosa faccio nei miei campi, riportandoli a nuova vita”.


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