Attualità

Parma, bimbo nato senza gambe: il risarcimento alla famiglia

Dopo dieci anni dalla nascita, il riconoscimento della responsabilità civile al ginecologo

di Claudia Mari -


La patologia del bimbo, nato senza gambe nel dicembre del 2015 a Parma, fu scoperta soltanto al momento del parto

Nel dicembre del 2015, all’ospedale Maggiore di Parma, è venuto alla luce un bambino con una grave malformazione: l’assenza degli arti inferiori dal ginocchio in giù. Un’anomalia che, secondo il Tribunale di Parma, avrebbe potuto essere rilevata con le ecografie effettuate durante la gravidanza, ma che non fu mai diagnosticata prima del parto. Per questa ragione il giudice ha riconosciuto la responsabilità civile professionale di un ginecologo di Sala Baganza, che aveva seguito privatamente la madre, condannandolo al risarcimento.

Bimbo nato senza gambe: alla famiglia 350mila euro e spese legali

La somma che dovrà essere versata alla famiglia ammonta a circa 350mila euro, cifra che include anche le spese legali. Come riportato dalla Gazzetta di Parma, sarà l’assicurazione del medico a provvedere al pagamento, visto che il tribunale ha riconosciuto la manleva.

Nella sentenza si legge che l’inadempimento del ginecologo “è senz’altro sussistente” e che l’anomalia anatomica del feto avrebbe potuto e dovuto emergere già dalle ecografie eseguite nei mesi di luglio e settembre del 2015. Per il magistrato, inoltre, vi è stato un inadempimento “palese” anche in relazione all’esame morfologico, un passaggio fondamentale nel monitoraggio della gravidanza.

La causa civile era stata intentata dai genitori del bambino, oggi prossimo a compiere dieci anni e che affronta la sua quotidianità grazie a delle protesi. I genitori avevano promosso l’azione legale non solo nei confronti del ginecologo privato, ma anche contro l’ospedale Maggiore e l’Ausl, poiché durante la gravidanza la donna era stata seguita anche da alcuni professionisti delle due strutture pubbliche. Tuttavia, il tribunale ha rigettato entrambe le richieste di risarcimento rivolte alle aziende sanitarie, riconoscendo la piena responsabilità al solo specialista privato.


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