Esteri

Pechino contro l’estensione della leva decisa da Taipei

di Eleonora Ciaffoloni -


 

Il governo cinese ha criticato la decisione delle autorità di Taiwan di estendere il periodo del servizio militare obbligatorio da quattro mesi a un anno, sottolineando che “la stragrande maggioranza dei connazionali taiwanesi” non accetterà di essere “carne da macello”. “Crediamo che la stragrande maggioranza dei connazionali taiwanesi sia pienamente consapevole di ciò che è bene per la nazione e non sarà usata come carne da cannone dalle forze separatiste filo-taiwanesi”, ha detto il portavoce del ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin durante il briefing quotidiano con la stampa. Il portavoce ha sottolineato che “raggiungere la riunificazione completa è una volontà condivisa del popolo cinese e una tendenza storica che nessuno può fermare. La riunificazione nazionale è una delle cause più nobili a cui una persona può dedicare la propria vita, mentre servire l’agenda separatista dell’indipendenza di Taiwan è sprecare la vita per una causa inutile”, ha concluso.
La presidente di Taiwan, Tsai Ing Wen, ha annunciato ieri l’estensione del periodo di servizio militare obbligatorio, alla luce delle crescenti tensioni con la Cina, e ha specificato che la decisione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024, per migliorare la capacità di combattimento dell’isola. Le relazioni tra Cina e Taiwan sono state sospese nel 1949, dopo che le forze del partito nazionalista cinese Kuomintang, guidato da Chiang Kai Shek, subirono una sconfitta nella guerra civile contro il Partito Comunista Cinese e si trasferirono nell’isola di Taiwan.


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