Esteri

Pelosi a Taiwan: per la Cina è guanto di sfida

...“Questa vibrante, robusta democrazia guidata da una donna è sotto minaccia."

di Redazione -


Duro attacco all’esecutivo di Pechino: “Intimidisce chi coopera con Taipei”

“Speaker Pelosi, Benvenuta a Taiwan”. E’ la scritta che campeggiava sul Tapei 101, il grattacielo più alto dell’isola, che si è illuminato a festa nell’orario previsto per l’arrivo di Nancy Pelosi, le 22.20 locali, le 16.20 in Italia, secondo quanto anticipato dai media del posto.
Il messaggio di benvenuto si alternava ad un “Taiwan ama gli Usa” dal sapore chiaramente provocatorio verso la Cina.

Intorno alle 16.50 italiane, l’aereo decollato dall’aeroporto della Malesia Abdul Aziz Shah Airport, è effettivamente atterrato all’aeroporto di Taipei. Fox News ha pubblicato le immagini dell’aereo della Air Force atterrato nello scalo della capitale di Taiwan. Successivamente, numerose emittenti internazionali hanno mostrato le immagini della speaker che scendeva dall’aereo, accolta da una piccola delegazione. “Venendo a Taiwan noi onoriamo il nostro impegno per la democrazia, riaffermiamo che le libertà di Taiwan, e di tutte le democrazie, devono essere rispettate”, ha affermato Nancy Pelosi subito dopo il suo arrivo. Poi un durissimo attacco alla Cina: “Questa vibrante, robusta democrazia, orgogliosamente guidata da una donna, è sotto minaccia”. “La Cina sta conducendo anche una guerra economica con pressioni sulle corporation e intimidazioni verso i Paesi che cooperano con Taiwan”, ha aggiunto Pelosi. “Una grave violazione del principio della Cina unica e delle disposizioni contenute in tre comunicati congiunti Cina-Usa”. Così, in una nota, il ministero degli Esteri cinese ha definito la visita della presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan alla quale la Cina “si oppone con fermezza”. “Queste mosse, avverte Pechino, sono estremamente pericolose. Coloro che giocano con il fuoco andranno in rovina per questo”. “Tutte le conseguenze derivanti dalla visita di Pelosi, prosegue la nota, saranno a carico degli Stati Uniti e delle forze separatiste dell’indipendenza di Taiwan”. 


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