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Pentagono, Hegseth mette a dieta i generali grassi e barbuti

Aria di dieta in America: “È completamente inaccettabile vedere generali e ammiragli grassi nei corridoi del Pentagono"

di Anna Tortora -


ll Segretario alla Difesa USA Pete Hegseth attacca l’aspetto dei generali, scatenando ironiche repliche sul ruolo della forma fisica nelle alte sfere militari.

Hegseth come casting di Hollywood: Generali, giù la forchetta e via la barba!

Pare che al Pentagono si respiri una nuova aria… quella delle diete iperproteiche e dei rasoi elettrici. Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha avuto un’illuminazione degna del miglior reality show: il declino delle forze armate americane non sarebbe colpa di guerre infinite, spese militari folli o crisi geopolitiche, bensì… dei generali grassi e delle barbe fuori controllo.
Sì, avete letto bene. Il nemico numero uno non è più Putin, il terrorismo, la Cina o le intelligenze artificiali ribelli: è la pancetta. E pure l’estetica un po’ troppo hipster di certi alti ufficiali. “È completamente inaccettabile vedere generali e ammiragli grassi nei corridoi del Pentagono”, ha tuonato Hegseth davanti a una platea di comandanti visibilmente a disagio, forse più per il buffet servito a fine incontro che per le parole del capo.

In effetti, chi non sogna un Pentagono popolato da sosia di Mickey Rourke versione 9 settimane e ½, con lo sguardo duro, la mascella scolpita e la divisa che cade a pennello? Anche noi, certo. Ma che sfiga, la realtà è un po’ più… da mensa militare, che da set di Top Gun, con un Val Kilmer statuario che suda fascino e patriottismo a ogni inquadratura.

Barba lunga e pancetta? Problemi secondari per il Ministero della Guerra

A commentare questa perla di retorica pettorali-e-disciplina è stato Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia, che non ha potuto esimersi dal regalare una riflessione tanto acuta quanto ironica:
“Questa è troppo bella per non farci un commento…. Il Segretario di Stato alla Difesa (pardon, alla Guerra, come si chiama oggi!), Hegseth, ha detto che non vuol vedere più in giro per il Pentagono ammiragli grassi e con la barba lunga: fanno fare brutta figura al Paese.
Basta con le barbe, i capelli lunghi e superficialità nell’espressione individuale’. È necessario, insomma, che gli alti ufficiali siano magri, sempre ben rasati, con un’espressione di profonda intelligenza sul volto…
Non so che pensare. Forse non si è reso conto, Hegseth, che il Pentagono non è la “location” di un grandioso film di guerra, dove la competenza di un ammiraglio dipende dalla sua silhouette e dall’espressione del suo volto! Al Pentagono si decidono le sorti militari degli USA e del mondo, non si gira una fiction, una war movie, dove tutti gli ufficiali americani sono belli, eleganti, simpatici e dall’espressione intelligente e accattivante. Mah! Non mi pare siano questi i problemi prioritari del ‘Ministero della Guerra’ americano…”

Altro che armi: al Pentagono serve un personal trainer

Tocca dargli torto? Forse al massimo per non aver citato anche l’obbligo di addominali scolpiti e abbonamento alla palestra del quartier generale.
Nel frattempo, mentre al Pentagono si valutano le taglie più che le strategie, il mondo può dormire sonni tranquilli: l’importante è che chi ha il dito sul bottone rosso lo faccia con un indice snello, ben depilato e possibilmente in divisa slim fit.


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