Politica

Per coerenza e dignità Salvini chieda a Molteni di dimettersi

Non c’è giorno che Matteo Salvini non critichi il ministro Lamorgese. E… passi. La nostalgia per quella poltrona “persa” e le posizioni della Lega sugli sbarchi degli immigrati si comprendono umanamente anche se politicamente non si giustificano.

di Redazione -


Nel governo del “quasi tutti dentro” il Carroccio è entrato liberamente, ben sapendo che avrebbe lasciato spazio a Giorgia Meloni che prontamente ne ha saputo approfittare. Ma l’anomalia non è Salvini. L’anomalia è il permanere nel governo di Nicola Molteni. In un Paese normale un sottosegretario agli Interni che non condivide l’operato del suo Ministro si dimette e se ne va a fare qualcos’altro. E il suo Segretario politico per coerenza lo dovrebbe invitare a lasciare l’incarico. Ma questo, in un Paese normale! E l’Italia, dove nel governo convivono destra e sinistra con politiche diametralmente opposte, non è un Paese normale. E non è normale che la Lega si meravigli che due colleghe di governo, Gelmini e Carfagna, difendano la loro collega Luciana Lamorgese. Ma la Lega è questa: di governo per “attenzionare” i soldi dell’Europa, di lotta per “frenare” l’espansionismo di Giorgia Meloni, in testa nei sondaggi. Sì la stessa Lega sotto indagine per i 49 miliardi spariti. Una inchiesta che starebbe marciando verso l’archiviazione con un giallo: il computer che gli inquirenti liguri cercavano in Lussemburgo, con le prove dell’operazione, sarebbe stato trovato formattato a Bergamo. Ma va là, che combinazione! E poi chi si ricorda più del “fuori onda” di Claudio Durigon quando si è lasciato scappare che “chi fa le indagini sulla Lega lo abbiamo messo noi…”. Andreotti, se ci sei batti un colpo!

A cura di PdA


Torna alle notizie in home