Attualità

Per gli italiani l’identità si esprime in cucina

Un sondaggio commissionato a Doxa dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina indica che una persone su due ritiene il cibo elemento cardine della propria tradizione locale

di Redazione -


Il dialetto e le abitudini certo, ma soprattutto il cibo è l’elemento identitario del proprio luogo d’origine. La pensa così quasi un italiano su due (il 48%), come evidenzia la ricerca “Bresaola della Valtellina Igp, la vera icona del territorio tra tradizione e innovazione”, commissionata alla Doxa dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina. Un altro fattore di attrazione – rende noto ancora il sondaggio fatto per lanciare la seconda edizione di “Destinazione Bresaola” – è la varietà territoriale ed enogastronomica della nostra nazione: per quattro italiani su 10 (38%) la cucina locale è sempre diversa, a seconda della cultura e della tradizione del territorio e per il 33% parla di autenticità, in quanto specchio della memoria locale. Come a dire, si mangia tradizione assaporando memoria. Una memoria diversa a seconda del territorio specifico dal quale si proviene.

Il sondaggio in questione fa il paio con un altro, risalente al 2010 e commissionato da Birra Moretti all’istituto di ricerca Gpf. Ne emerge che il 41,9% degli intervistati riteneva che la definizione che meglio si adattasse a qualificare la nostra cucina fosse “Regionale”, seguita da “Territoriale” (29,8%). Solo il rimanente 28,3% attribuiva alla cucina italiana una connotazione “Nazionale”. Il sito Italia a Tavola definiva i risultati del sondaggio il compimento di una sorta di “federalismo gastronomico”. Del resto, per citare un paio di esempi, il formaggio fuso della fonduta valdostana e la farina di ceci fritta delle panelle siciliane sono elementi così diversi tra loro da evocare l’immagine di una nazione che è come un poliedro: unita ma dalle diverse sfaccettature.

La campagna per la bresaola – si legge ancora nella nota del Consorzio – quest’anno vive sul territorio con l’interpretazione in chiave contemporanea e street food, di tre ricette della tradizione con la bresaola della Valtellina Igp, a cura di tre chef d’elezione valtellinesi, da gustare in movimento. Tre piatti autentici della memoria valtellinese interpretati in spuntini in versione “on the go”, senza snaturarne l’identità tradizionale. In particolare Mattia Giacomelli (Il Locale) da Chiavenna propone lo “Strisciatt”, un roll di bresaola della Valtellina in tempura; Tommaso Bonseri Capitani (Sunny Valley) da S. Caterina Valfurva con il “Crap Télin”, bresaola della Valtellina in craquelin agrodolce e Ivan Sutti (Eden) da Cosio Valtellino con “Valtellina 2022”, pizza gourmet con bresaola della Valtellina.


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