Esteri

Petrolio russo, l’India incrementa le importazioni di 50 volte

di CdG -


Chiunque ritenesse che, a seguito dell’invasione ucraina, la Russia fosse isolata a livello internazionale e relegata in una posizione di “castigo”, è chiamato a ricredersi. Nei rapporti commerciali internazionali, infatti, il ruolo dell’Europa di principale partner negoziale nell’acquisizione degli idrocarburi russi, è stato occupato, oggi, da India e Cina.

I due Paesi, posizionatisi apertamente a sostegno della Federazione Russa contro la Nato, hanno notevolmente incrementato le importazioni del greggio russo, acquistandolo ad un prezzo scontato e vantaggioso rispetto a quanto accade sul mercato per gli altri attori negoziali e facendo così diventare la Russia, oggi, di fatto il  primo fornitore di petrolio per la Cina ed il secondo per L’India.

Attualmente il volume delle importazioni indiane di idrocarburi russi si aggira intorno ad un valore 50 volte superiore al precedente, mentre i flussi verso l’Europa sono nettamente inferiori rispetto all’anno scorso con l’eccezione dei prodotti derivati dal petrolio di cui si assiste, viceversa, ad un incremento delle importazioni europee.

Lo spostamento inesorabile dei traffici commerciali russi vero Cina ed India (metà delle esportazioni di energie fossili si muovono verso est) e la difficoltà dell’Europa di “affrancarsi” dalla dipendenza delle materie prime russe, deve fare riflettere i governi occidentali circa la possibilità di trovare una soluzione politica al conflitto prima che questa crisi internazionale consegni definitivamente la Russia e le sue risorse all’Oriente.

(Mariangela Marchioni)


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