Cultura & Spettacolo

Phil Baglini: “Ogni giorno nel Regno Unito porto fiero le voci degli italiani. Su Raffaella Carrà vi dico…”

di Nicola Santini -


Spesso, armandosi di tanta caparbietà e seguendo la propria passione, si possono raggiungere anche quei traguardi più complicati. Ne è la riprova Phil Baglini, che nel 2014 ha creato dal nulla quella che oggi è la radio italiana più ascoltata in tutto il Regno Unito: London One Radio. Phil, direttamente da Londra, si racconta a L’Identità.
Phil, anni fa hai fondato London One Radio, che oggi è una delle realtà più seguite a livello internazionali. Te lo aspettavi?
Oggi LondonONE radio grazie all’impegno di molte persone é la radio italiana piú ascoltata in UK, un punto di riferimento per gli italiani oltremanica e anche di molti grandi artisti italiani. Ma come dico io l’avventura é appena iniziata. La radio é cresciuta? E meno male rispondo io, perché non stiamo mica a perdere tempo, al contrario sentiamo la responsabilitá di chi ci ascolta e che pretende da noi ogni giorno, innovazione, informazione, evoluzione, e intrattenimento. Siamo passati da 20 ascolti a circa 350 mila tra Italia e UK, nel periodo del Covid avevamo punte di 432mila ascolti. E I numeri sui social e di ascolti sono in continuo aumento.
Numerosi sono gli ospiti che sono venuti a trovarvi in sede: chi ti ha colpito di più?
Ogni ospite, in realtà, ha lasciato un segno come un fiume in piena. Ogni persona che é venuta in studio o che è stata intervistata in video ha lasciato qualcosa di sè nella nostra radio. Sono veramente tante le persone che si sono alternate ai microfoni di London One Radio, ma se devo proprio citare qualche nome che mi ha colpito di piú a livello personale, direi il Maestro Morricone senza dubbio, mi colpí la sua semplicitá quella che spesso caratterizza delle grandi personalitá. L’altra che ricordo con piacere fu quella a Piero Angela: ricordo che era felice perché stava lavorando al suo primo disco jazz e che gli sarebbe piaciuto poi fare un’altra intervista per parlare in generale di musica e di quella sua avventura discografica. E ancora Mogol, con il quale passammo molto tempo a parlare di Battisti, ma anche dei giovani del suo centro di sperimentazione e del futuro della musica italiana e nel mondo.
Tra le interviste esclusive da voi realizzate c’è l’ultima rilasciata da Raffaella Carrà: quali ricordi conservi di lei?
Non sapevo della sua malattia. Non volle apparire in video, ma la sua voce, e la sua inconfondibile risata, sono emozioni che porto ancora dentro di me.

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