Cultura & Spettacolo

Pianeta Pandemia: in mostra a Napoli storie virali di contagi e rimedi

di Angelo Vitale -


Inaugurata da poco più di un anno nell’ex Ospedale della Pace, la mostra “Pianeta Pandemia: storie virali di contagi e rimedi” ripercorre più di 500 anni di storia delle pandemie e delle malattie che hanno sconvolto l’umanità. Già esposta a Matera nell’estate 2021, la mostra è stata realizzata grazie a Regione Campania e Comune di Napoli ed in particolare grazie a Gennaro Rispoli, direttore del Museo di Arti Sanitarie e Storia della Medicina.

Situato nel centro storico di Napoli, in via dei Tribunali 227, l’ex ospedale apre le sue porte per ospitare nella Sala del Lazzaretto ricostruzioni e oggetti che raccontano le usanze e gli aneddoti più intriganti sul modo in cui l’uomo ha affrontato nei secoli le malattie più note e pericolose della storia. Ad ingresso gratuito, il percorso espositivo presenta oltre cento pannelli esplicativi, accompagnati da ricostruzioni, utensili e documenti delle varie epoche: una mostra sicuramente adatta a chi, con pazienza, ha il piacere di immergersi nella lettura della storia ed osservare con minuziosità gli allestimenti, non curante della staticità dell’esposizione.

La prima malattia affrontata è la lebbra, passando per la peste, sifilide, vaiolo, arrivando ad Aids, Sars, Ebola e anche al Covid, fino ai giorni nostri. Tra i vari allestimenti, i campanacci ed i sonagli utilizzati per riconoscere le persone colpite dalla lebbra, un presepe con figure affette dalla malattia citata poc’anzi o ancora gli antichi medici con il becco ricolmo di erbe aromatiche per purificare l’aria infetta. Come suggerisce il titolo della mostra, nella sala sono presenti anche allestimenti dedicati ai rimedi delle malattie: una sezione dedicata al napoletano Vincenzo Tiberio, scopritore della penicillina, alla pratica vaccinale anti-vaiolo di Edward Jenner ed un’altra sezione ancora dedicata alla storia dell’assistenza delle malattie sociali del secolo scorso come la malaria, tubercolosi e ‘spagnola’, curata dal Corpo Volontario della Croce Rossa Militare Italiana.

“La mostra ha carattere scientifico e divulgativo, per fornire una panoramica sulle più note malattie infettive della storia e sulle pratiche vacciniche che sono state in grado di contrastarle e debellarle, puntualizzando che Napoli fu uno dei centri di maggiore interesse nel campo scientifico-  spiega il professore e direttore Gennaro Rispoli -. Non a caso ricordiamo Edward Jenner la cui riproduzione del busto in bronzo è custodita al museo di arti sanitarie e Vincenzo Tiberio, giovane studente di medicina, che a Napoli aveva osservato che le muffe presenti nel pozzo della casa di alcuni zii proteggevano tutti i componenti della famiglia da affezioni gastro-intestinali e che, quando il pozzo veniva ripulito, le stesse persone si ammalavano. Un viaggio di istruzione ma allo stesso tempo ricco di emozioni e nuove scoperte in un pianeta, quello delle pandemie, che non smette mai di essere esplorato”.

(Marika Pantè)


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