Politica

La strategia del governo contro il sovraffollamento carcerario

di Lino Sasso -


Un piano carceri per contrastare il sovraffollamento. L’annunciato intervento del ministero della Giustizia è stato ieri approvato dal Consiglio dei ministri e si muove essenzialmente su due direttrici: una modalità di detenzione differenziata per i carcerati tossicodipendenti condannati per reati non gravi e l’aumento dei posti nei penitenziari. Nessuna liberazione anticipata lineare, ipotesi che il ministro Nordio ci tiene a sottolineare essere “stata esclusa dal primo momento” perché “suonerebbe come una resa da parte dello Stato liberare dei detenuti solo perché non c’è posto”. Non ha fatto dunque breccia la proposta di Giachetti di aumentare i giorni di premialità per i detenuti che possono godere delle agevolazioni per buona condotta, né nulla è stato previsto sul fronte della limitazione della custodia cautelare in carcere. Un punto quest’ultimo sul quale c’era una certa aspettativa, ma che, come ha chiarito il Guardasigilli nel corso della conferenza stampa che ha seguito il consiglio dei ministri è una misura che potrà trovare spazio più avanti. Al momento si procede dunque con l’edilizia carceraria che dovrà portare a ulteriori 15 mila posti detentivi in tre anni e con un programma di recupero per i reclusi tossicodipendenti non socialmente pericolosi. Un numero non esiguo per il ministro della Giustizia, considerando che su una popolazione carceraria di oltre 61 mila detenuti quasi il 32% ha problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti o alcoliche. E se il vicepremier Matteo Salvini esulta per gli interventi relativi all’aumento dei posti nelle carceri, che prevedono investimenti e partecipazione del ministero delle Infrastrutture, la stessa premier non nasconde l’entusiasmo per le norme approvate con il nuovo piano carceri. “In Consiglio dei ministri abbiamo varato un piano straordinario di interventi che ci farà avere, con opere in cantiere già oggi e con il termine dei lavori al 2027, circa 10mila nuovi posti detentivi, con un investimento complessivo di oltre 750 milioni di euro. E stiamo lavorando per aggiungere altri 5mila posti in modo da colmare l’intero divario che c’è fra presenze e posti disponibili”, ha dichiarato Giorgia Meloni in un video dopo il consiglio dei ministri. “In altre parole, prima si adeguavano i reati al numero di posti disponibili nelle carceri – ha sottolineato – mentre noi riteniamo viceversa che uno Stato giusto debba adeguare la capienza delle carceri al numero di persone che devono scontare una pena. Quindi finalmente certezza della pena”.


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