Attualità

Piattoricco

di Edoardo Sirignano -


Quando in una fredda serata di febbraio sei a Roma e vuoi variare, una buona idea potrebbe essere il portoghese. Un ristorantino degno di nota è quello dei “Tre Pupazzi”, situato nell’omonima strada, precisamente in zona Borgo Pio, nei pressi di San Pietro. Da un’idea di Fatima Pereira Afonso, in quest’angoletto di paradiso, oltre ai tradizionali piatti romani, è possibile trovare quelle ricette che potresti degustare in qualunque osteria tipica di Lisbona. Ecco perché, invogliato da Arianna, il classico giovedì, che non sai cosa fare, decidiamo di sperimentarlo. Partendo dagli antipasti o entradas, specialità della casa sono i “pasteis de bacalhau”, ovvero le crocchette fritte di patate e baccalà. Quest’ultimo è protagonista anche sulla bruschetta, dove viene saltato in padella e accompagnato da una cipolla rossa. Non sono da buttare neanche i “gambas ao guilho”, ovvero i gamberi cucinati con brandy. Dopo aver saltato il primo, andiamo direttamente al secondo. Questa volta, però, non stravolgiamo le abitudini accontendoci della classica fritturina, che non ha nulla a che vedere con quella delle località di mare, pur avendo un suo perché. La specialità della casa, però, è certamente il dolce. Per la prima volta nella vita incontriamo “il pastel de nata”, un tortino di pasta sfoglia molto croccante con crema alla cannella e limone. La prelibatezza, ci spiegano, nasce in un monastero su intuizione di un frate. Qualcosa di divino, d’altronde, nella capitale del sacro.


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