Cultura & Spettacolo

Piattoricco

di Edoardo Sirignano -


Quando rientri nella tua terra, nel mio caso l’amata Irpinia, senti la necessità di informarti, sapere cosa si muove nella tua comunità. Non ti puoi fidare dell’assessore di turno, che nella maggior parte dei casi ti racconta la verità a seconda del consigliere regionale che gli ha affidato l’ultimo incarico. Meglio, invece, sentire qualche amico fidato e soprattutto trovare una buona tavola dove conversare. Quando mangi male, non capisci neanche la politica. Ecco perché il mio amico Roberto, democristiano doc, tra un servizio e l’altro, mi porta nell’antica trattoria Di Pietro a Melito. Non vogliamo appesantirci. Puntiamo, quindi, sul classico cicatiello con il pulejo, consigliatoci dal padrone di casa Enzo. Seppure da eclanese non posso dire che tale specialità non appartiene a Mirabella, ne apprezzo le qualità. Si sente il profumo dell’erbetta aromatica, molto simile alla mentuccia selvatica romana, che cresce intorno al Calore. Questo si sposa, in modo perfetto, con la pasta fatta a mano dalla moglie del titolare. Se, poi, abbini il tutto a un rosso degno di nota, puoi finirla qui, soprattutto se è un Taurasi. A chiudere il cerchio bastano solo i classici biscottini da bagnare col passito. La prossima volta, meglio tornare quando si ha più tempo. Con i 5 minuti a disposizione prendo contatti con la figlia del titolare, una ragazza preparata, ma allo stesso tempo discreta. Il ricambio generazionale, in questi casi funziona ancora.

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