Cultura & Spettacolo

PIATTORICCO/Il tonnarello alla padella di Nannarella

di Edoardo Sirignano -


Tappa obbligatoria romana è la trattoria “Nannarella-1930”, dove puoi assaggiare gli storici tonnarelli dalla padella. Ecco perché nel classico sabato d’ottobre, insieme ad Arianna e ai miei amici irpini Generoso e Rosa, decidiamo di recarci nella storica osteria di Trastevere, dove è possibile respirare ancora quell’aria di romanità, che spero non venga mai meno.

Senza aspettare troppo, a discapito delle dicerie sulle interminabili code, ci viene assegnato un tavolo all’interno della sala. L’aria è quella di qualsiasi casa capitolina. Nessuna formalità, solo tanta genuinità. Procediamo, dunque, con le cose serie. Le ragazze si prendono la specialità del menù, l’immancabile cacio e pepe. Noi uomini, invece, optiamo per la carbonara. Il tutto accompagnato da un abbondante porzione di pane per la scarpetta e una bottiglia di Pecorino d’Abruzzo, rosso che si sposa alla perfezione con le portate prescelte. Nulla deve essere lasciato al caso quando si degusta questo particolare tipo di pasta, ormai entrato di diritto nella tradizione culinaria laziale.

Passiamo, poi, ai secondi. In questo caso, non volendo appesantirci troppo, dovendo pure dormire, procediamo con un abbacchio al forno con patate e un saltimbocca alla romana. Per concludere ovviamente quel tiramisù, più simile allo zabaione che a quella cosa fredda a cui si ispirano le moderne cuoche, accompagnato, nel nostro caso, da un freddo amaro Formidabile. Adesso possiamo ritenerci davvero soddisfatti, tra l’altro a un prezzo non eccessivo. Ritorneremo, dunque, da Nannarella, ormai diventato più di un semplice riferimento per chi, come noi, ama le prelibatezze della capitale e non intende mai rinunciarci.


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