Economia

Piccoli Comuni in difficoltà, l’allarme Uncem

di Mariagrazia Biancospino -


Difficile, riorganizzare la macchina amministrativa dei Comuni italiani. Difficile di più, per i piccoli Comuni. Se non impossibile. Lo denuncia Uncem. Troppi piccoli Comuni sono costretti a esternalizzare le loro funzioni, i loro servizi. Società esterne all’Ente locale incaricate – con costi importanti annuali – della stesura di bilanci, di gestione di mandati e pagamenti, ragioneria, contabilità, o anche Rup e ufficio tecnico. Tutto esterno. Una situazione grave e non accettabile. Che Uncem denuncia da anni. Perché non sostenibile, costosa, segnale negativo istituzionale. Che si combatte solo con un modo: riorganizzando gli Enti locali, con una seria e vera riforma del Testo unico degli Enti locali. Con un lavoro insieme tra Enti – non certo con le fusioni tra Comuni piccoli, semmai tra quelli grandi urbani! – agevolando assunzioni di personale, specializzandolo nel lavoro nel quadro delle Unioni, agevolando le interazioni tra piccoli e grandi Comuni.

La Corte dei Conti evidenzia che “Il conferimento di incarichi (sia di servizi che di collaborazione) a professionisti esterni per l’espletamento di attività ordinarie della gestione dell’ente (quali quelle in materia di tenuta della contabilità, assistenza nella redazione del bilancio, adempimenti contabili e tributari, gestione economica del personale) è fonte di danno erariale. Lo ha ribadito, ancora una volta, la Corte dei conti, sezione II giurisdizionale centrale d’Appello, nella sentenza n. 222/2022 che ha indicato quali sono i presupposti di legittimità per attribuire un incarico ai sensi dell’articolo 7, comma 6, del Dlgs 165/2001: assenza di un’apposita struttura organizzativa ovvero carenza organica che impedisca o renda oggettivamente difficoltoso l’esercizio di una determinata attività, accertata per mezzo di una reale e rigorosa ricognizione; eccezionalità e non ordinarietà dell’incarico con cui devono essere perseguiti “obiettivi e progetti specifici e determinati”, ovverosia complessità dei problemi da risolvere, tale da richiedere conoscenze ed esperienze eccedenti le normali competenze del personale; temporaneità della prestazione;
indicazione specifica dei contenuti e dei criteri per lo svolgimento dell’incarico;
indicazione della durata dell’incarico; proporzione fra il compenso corrisposto all’incaricato e l’utilità conseguita dall’amministrazione.

Per Uncem è chiaro che la Sentenza impone un lavoro politico importante e serio, duraturo e moderno, a livello regionale e nazionale, per dire cosa gli Enti locali sono e cosa fanno per cittadini, imprese, comunità, territori. Occorre un lavoro decisivo di riorganizzazione che la prossima legislatura, il prossimo Governo, il Parlamento che verrà eletto, dovranno affrontare con massima urgenza. Esternalizzare porzioni di Comuni è un insuccesso della macchina amministrativa comunale, delle Istituzioni tutte. Per bloccare questa spirale, la Politica – Uncem ne è certa – saprà fare la sua parte.


Torna alle notizie in home