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Pichetto: più rigassificatori ci danno maggiore sicurezza

di Angelo Vitale -


Per Pichetto Fratin più rigassificatori assicurano maggiore sicurezza, da lui arriva “l’avanti tutta”: “L’obiettivo che abbiamo è aumentare la capacità dei rigassificatori perché ci danno più sicurezza”. “Ecco perché il mio obiettivo, previsto a livello dei Pniec – precisa il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica al al panel del Metteng di Rimini intitolato “Il ’dietro le quinte’ della crisi energetica: quale scenario ci aspetta?”- è quello di avere almeno un 50%, che dà garanzie, da rigassificatore”.

Da Pichetto Fratin, quindi, “più rigassificatori”: il ministro non sembra sfiorato in alcun modo dagli ultimi avvenimenti – la rinuncia di Snam al rigassificatore di Portovesme ove ha deciso di abbandonare, almeno per il momento, il progetto di una Fsru da 140 mila metri cubi; le nuove rinfocolate polemiche di centrosinistra, centrodestra, associazioni e comitati al deposito di Gnl autorizzato a Edison nel porto di Brindisi – : “Adesso ho un terzo dell’energia che deriva da rinnovabili e due terzi dal fossile, l’obiettivo del Pniec al 2030 è che devo ribaltare questo rapporto – tira avanti Pichetto, spiegando che “questo vuol dire aumentare fotovoltaico, eolico, geotermico di nuova generazione e grande utilizzo dell’idrogeno”.

Parlando delle Cer, poi, il ministro sorvola sulle ricorrenti polemiche nelle ultime settimane da più parti alimentate, ricordando che “il provvedimento in questo momento giace a Bruxelles: noi dobbiamo risolvere la nostra burocrazia – ma anche a livello di Ue va risolta -. La nostra sfida è quella di non fermarci davanti al modulo, di trovare il modo che anche sulle Cer, nella collaborazione col sistema camerale, il modulo sia uno, uguale per tutti, automatico e rapido, senza troppi pareri dietro”. Ancora parole rassicuranti, quindi. Buone sicuramente a tenere tranquilla l’opinione pubblica e le associazioni di categoria in questo scorcio di agosto, prima del definitivo termine della “pausa estiva”. Ma è plausibile che già a settembre la scena cambierà: più pressanti diventeranno attese e richieste di “fare presto”.


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