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Piemonte, il Pd sceglie Gianna Pentenero: i 5Stelle da soli

di Giorgio Brescia -


Il Pd piemontese ha indicato l’assessore al Lavoro del Comune di Torino, Gianna Pentenero, come candidata presidente alla prossime elezioni regionali di giugno. E’ la conferma delle latenti difficoltà di una ipotesi di campo largo per la prossima sfida, ora approdate ad un esito di rottura.

Tutta in stretto politichese l’esplicazione della candidatura. “Gianna Pentenero è la candidata che il Partito democratico propone ai cittadini e mette a disposizione delle forze del centrosinistra del Piemonte, per costruire un’alternativa credibile alla destra che ha guidato la Regione negli ultimi cinque anni”. Così in una nota congiunta Igor Taruffi, responsabile Pd Organizzazione, e Davide Baruffi, responsabile Pd Enti Locali.

“L’esito unitario, col voto unanime dell’assemblea regionale che ha indicato oggi Pentenero, -continuano- è un importante passo avanti nel processo di costruzione dell’alternativa di cui il Piemonte ha bisogno. Il merito va a tutte le democratiche e ai democratici piemontesi, a partire da Daniele Valle e Chiara Gribaudo che hanno favorito l’unità, anteponendola ad ogni altra considerazione”.

“Quello di oggi non è un punto di arrivo ma di partenza, perché il compito del Pd è lavorare per costruire l’alleanza più ampia: ci rivolgiamo per questo a tutte le forze politiche e civiche che non si riconoscono nella destra. Nella convinzione che sui temi della difesa della sanità pubblica, della dignità del lavoro, dei diritti e di una nuova politica industriale che punti alla conversione ecologica si possano trovare ampie convergenze come già emerso nelle interlocuzioni avviate con le altre forze politiche, compreso il M5S, confermando la piena disponibilità del Partito Democratico a proseguire il confronto programmatico per trovare una sintesi più avanzata. Non crediamo che questo sia il tempo dei distinguo ma quello della sintesi, e rimaniamo aperti a compiere tutte le scelte utili per unire. Perché per noi -concludono- le ragioni dell’unità delle forze alternative alla destra vengono prima di ogni ragione di parte”.

Un appello all’unità delle attuali forze di opposizione cui i 5 Stelle rispondono a muso duro. “Apprendiamo dalle agenzie di stampa la decisione maturata dal Partito Democratico di ufficializzare la candidatura di Gianna Pentenero alle prossime elezioni regionali del Piemonte”, dicono in una nota Sarah Disabato, coordinatrice regionale e capogruppo M5S Piemonte, Sean Sacco e Ivano Martinetti, consiglieri regionali M5S Piemonte, Elisa Pirro, senatrice M5S, Chiara Appendino e Antonino Iaria, deputati grillini. “Registriamo – aggiungono – questo cambio di passo e di metodo, una decisione che cozza con il dialogo che – seppur tra difficoltà e differenze – era stato intavolato in trasparenza e franchezza in questi mesi per definire gli aspetti programmatici di una proposta politica condivisa e unitaria”. E ancora: “Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente – convinto che il nodo per far voltare pagina al Piemonte sia quello di un’agenda programmatica all’altezza della volontà di cambiamento richiesta dai cittadini”.

Tenta di mettere insieme i cocci la Sinistra Italiana e Ecologista Torino e Piemonte: “Quella di Gianna Pentenero è una figura autorevole, capace di dialogo e unità e che ha ben chiara la portata della sfida contro il malgoverno della destra di Cirio e Marrone. È positivo che il Pd arrivi unito a questa scelta, ma per noi è solo un primo passo”.

“Ora tutte le forze che vogliono il cambiamento in Piemonte e nel Paese – prosegue la nota -hanno la responsabilità di riunirsi e condividere scelte su leadership e programmi, come è accaduto in Sardegna, Abruzzo e Basilicata. Un Piemonte diverso all’insegna della giustizia sociale e ambientale è possibile, ed è quello che vuole tutto il campo progressista: in gioco c’è la sanità pubblica, la lotta all’inquinamento, l’investimento sulle case popolari e sull’assistenza, l’autodeterminazione delle donne e i diritti di tutte le persone, comprese quelle straniere che la destra piemontese discrimina sistematicamente. Per noi l’unità vera dei progressisti è condizione indispensabile per sfidare i nostri avversari e offrire una prospettiva di speranza a un elettorato deluso che va motivato alla partecipazione”.




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