Politica

Pillole di Politica

di Redazione -


NUDA NELLA FONTANA 

DAVANTI A PALAZZO CHIGI 

E ALLA POLIZIA

E’ lo stesso luogo, tra la sede del governo e la Camera dei Deputati, dove a Roma 8 anni fa, il 28 aprile 2013, un uomo sparò ai carabinieri ferendo in modo gravissimo un brigadiere. E’ da allora che le due piazze sono blindatissime e vi si accede solo mostrando un documento d’identità. Una “blindatura” che lascia il tempo che trova se una ragazza si è potuta tuffare indisturbata nella fontana di Giacomo della Porta, davanti alla Colonna di Marco Aurelio e all’ingresso di Palazzo Chigi. Sono un giornalista parlamentare ed ogni volta, per entrare nella piazza, debbo mostrare alla Polizia un tesserino di riconoscimento. Mi chiedo dove fossero gli agenti che controllano gli ingressi nella piazza  quando la giovane si è tuffata nel vascone. 

Va bene l’elemento sorpresa ma la ragazza si sarà pure dovuta svestire prima di immergersi nell’acqua dove per qualche minuto ha sguazzato nell’indifferenza dei passanti e, quel  che è più grave, della Polizia, presente con due blindati ed una camionetta. Il resto è un dejà vu con gli agenti che fanno uscire la donna dalla Fontana, la multano e la denunciano. Ma i controlli? Il Presidente Draghi può sentirsi tranquillo? E i ministri che a piedi entrano ed escono da Palazzo Chigi? Deve tornare lo sceriffo Salvini?

 

PRIMARIE: LETTA 

VUOL FAR CREDERE 

CHE LA RUOTA E’ QUADRATA

Al PD vanno concesse tutte le attenuanti: il caldo, la prima domenica “libera” dopo lo stress della pandemia, la partita della Nazionale, Ma parlare, come fa Enrico Letta, di “successo di popolo” e di “bellissima prova di fiducia” alle Primarie di Roma e Bologna è forse azzardato. Vero che la partecipazione dei votanti ha sconfitto il flop di Torino anche se file ai Gazebo, come avveniva per Prodi, non se ne sono viste. Forse perché le Primarie hanno fatto il loro tempo e sull’elettorato non hanno più presa. Come si può infatti coinvolgere i cittadini quando si sa in partenza il nome del vincitore? Il segretario del PD, per esempio, avrebbe fatto meglio ad enfatizzare – più del successo di Gualtieri a Roma, ampiamente preventivata, anche per la pochezza degli sfidanti – la vittoria del PD a Bologna, affatto scontata, dove, con il quasi 60 per cento di Matteo Lepore, è stata assestata l’ennesima mazzata alla candidata di Renzi, Isabella Conti, che ha appena sfiorato il 40 per cento. Ma anche qui, nonostante l’incertezza della vigilia, grande affluenza non c’è stata.

BERLUSCONI SOGNA

 IL COLLE  E “REGALA” 

A SALVINI I “RESTI” 

DI FORZA ITALIA

Le cene ad Arcore non portano bene. Nessun riferimento alle…Olgettine, testimoni di un periodo che fu con il Partito di Berlusconi con il vento in poppa.  L’incontro di queste ore tra il Cavaliere e Matteo Salvini ne ricorda un altro. Si era nell’estate del 1994 e avvenne in una delle ville di Berlusconi in Sardegna: Con Bossi, in canotta bianca e spalline piatte e larghe, impreziosita da una bella catena d’oro a maglia grossa con un crocefisso.  Ecco, il crocefisso, sembra l’unico “segno” esteriore che accomuna il vecchio e il nascente leader della Lega. “Esteriore” perché Bossi un’idea l’aveva e gli va dato atto di aver cercato di perseguirla con coerenza e costanza: incanalare il  dissenso di una parte del Nord entro un alveo istituzionale. Diverso il discorso per il Capitano leghista che va a fil di vento, “seguendo” e non indirizzando il suo elettorato. Ad Arcore la situazione si è capovolta, con Salvini a “dare le carte” e Berlusconi, verosimilmente, a “contrattare” il “suo” possibile futuro politico e quello di pochi amici fidati. Il L’orizzonte è l’elezione del successore di Mattarella al Colle, sempre che si voti a gennaio, e quello del 2023 quando bisognerà accontentare qualche Tajani di turno per tornare in Parlamento. Una sorta di “do ut des”. In Italia non cambia nulla !  

PdA


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