Esteri

Pioggia di missili

di Ernesto Ferrante -


Mosca sta mettendo a dura prova i sistemi di difesa di Kiev. Volodymyr Zelensky, nel suo discorso serale, ha parlato di “quasi 400 attacchi d’artiglieria domenica nell’est dell’Ucraina”, aggiungendo che “le battaglie più feroci si sono svolte nella regione di Donetsk”.
“Sebbene oggi ci siano meno attacchi a causa del peggioramento del tempo, ha spiegato Zelensky, il numero di occasioni di bombardamento russo rimane, purtroppo, estremamente elevato”. Riguardo le posizioni ucraine nel sud, sempre più sotto pressione, il presidente ucraino ha affermato che le forze di Kiev “stanno tenendo la linea, distruggendo in modo coerente e molto calcolato il potenziale degli occupanti”.
Situazione pesante anche nella parte meridionale del Paese. “Sei attacchi durante la notte. I russi hanno nuovamente terrorizzato il distretto di Nikopol con ‘Grad’ e artiglieria pesante”, ha scritto su Telegram Valentyn Reznichenko, capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipro, denunciando i pesanti bombardamenti che hanno colpito la città, ferendo un uomo di 78 anni. Colpite a più riprese anche Marhanets e Myrove dove non sono state segnalate vittime.
Ispezione dell’Aiea presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia, dopo che è stata bombardata numerose volte durante il fine settimana. L’agenzia internazionale per l’energia atomica ha reso noto che l’impianto è stato colpito da “più di una dozzina di esplosioni in 40 minuti”, anche se i livelli di radiazione nel sito sono rimasti “normali” e non ci sono state segnalazioni di vittime. Gli alimentatori esterni agli impianti sono stati risparmiati. La direzione del sito ha segnalato danni in diversi punti, tra cui un edificio di stoccaggio e di rifiuti radioattivi, sistemi di irrigazione del bacino di raffreddamento, un cavo elettrico a uno dei reattori, serbatoi di stoccaggio della condensa e a un ponte di collegamento con un altro.
“Anche se non vi è stato alcun impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza e protezione nucleare dell’impianto – ha detto il direttore generale Rafael Grossi – il bombardamento era pericolosamente vicino. Stiamo parlando di metri, non di chilometri. Chiunque stia bombardando la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sta correndo rischi enormi e sta giocando d’azzardo con la vita di molte persone”.
Per i russi, quella di un incidente nucleare, è una minaccia concreta. A lanciare l’allarme è stato Alexei Likhachev, capo di Rosatom, secondo quanto riporta l’agenzia Tass.
“Stiamo informando la comunità mondiale che l’impianto è a rischio di incidente nucleare, ed è ovvio che Kiev consideri accettabile un piccolo incidente nucleare”, ha annunciato il capo dell’agenzia atomica russa, sottolineando come un evento del genere potrebbe “cambiare per sempre il corso della storia” e che quindi “deve essere fatto di tutto” per evitare rischi.
Il portavoce dell’aeronautica militare ucraina, Yuri Ignat, ha riferito che al momento non dispone di informazioni che dimostrino che l’Iran abbia fornito missili a Putin durante l’operazione speciale in corso.
“Abbiamo visto le loro caratteristiche, ha dichiarato Ignat alla televisione di stato ucraina, abbiamo visto da dove possono potenzialmente colpire, per questo abbiamo bisogno di armi a lungo raggio che possano arrivare dove si trovano”. “Come ultima possibilità, ha concluso confidando nell’aiuto israeliano, potrebbe essere necessario contrattaccare”.


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