Ambiente

PIOVE SUL BAGNATO

di Angelo Vitale -


Iniziata da solo una settimana, la primavera rischia di provocare gravi danni all’agricoltura del Centro Sud, che nelle ultime ore è diventato il teatro di una nuova ondata di freddo, vento e soprattutto grandine, in particolare tra Puglia, Calabria, Campania e Lazio. A risentire di più questo maltempo – denuncia Cia – Agricoltori italiani – sono state principalmente le colture in fiore e gli ortaggi di stagione. L’associazione, che sta completando una ricognizione sul territorio, teme che sia andato perduto almeno un 10% delle produzioni, considerando non aggredite da questa ondata di freddo e grandine le piantagioni mantenute in serra o sotto coperture. Ancora una volta sono i cambiamenti climatici a governare questa situazione, fin dall’inizio dell’anno caratterizzata da sbalzi forti e repentini delle temperature che stanno riportando il Paese a quelle della stagione invernale, con il corollario sempre più rischioso dell’assenza delle precipitazioni, delle piogge così attese tra il Piemonte e l’Emilia-Romagna, regioni ove da mesi impera la siccità.
A rischio, secondo le prime verifiche di Cia, sono gran parte delle coltivazioni che, negli anni scorsi, hanno rappresentato, tra la primavera e l’estate, il paniere della spesa per ortaggi e frutta di stagione. L’ultima grave grandinata, per esempio, ha colpito campi di carote e indivie a ridosso di tutto il territorio della Capitale fino al mare. Ad arginare i danni peggiori, in gran parte dei casi, le coperture utilizzate per proteggere distese di ortive proprio dagli eventi estremi di questa stagione. Sempre nel Lazio, nella zona dell’Agro Pontino, la brusca perturbazione ha interessato i frutteti in fiore, come quelli delle prugne. In Puglia, la grandine ha colpito principalmente pescheti, mandorleti e ciliegeti nell’Agro di Cerignola, dove la Cia e gli agricoltori locali sono già alla conta dei danni. Limitati, se il bilancio finale non sarà pesante, grazie alla buona combinazione tra grandine e pioggia che ha alleggerito l’impatto dell’ondata sui campi.
Passando alla Campania, una regione ove era già stata emanata una allerta meteo gialla fin da domenica, forti raffiche di vento hanno battuto la Penisola Sorrentino-Amalfitana e i Monti di Sarno e Picentini fino al Basso Cilento. Sono salvi oliveti e vigneti perché non ancora in fioritura, ma preoccupazioni emergono per i pescheti e i noccioleti già in fiore. Ora, con il ritorno della neve in alta quota, il prossimo pericolo potrebbe essere rappresentato dalle gelate tardive.
Rilevato l’intero quadro territoriale del Paese, Cia richiama l’attenzione sul climate change e sui suoi effetti. “I cambiamenti climatici e le relative calamità naturali, ultima la siccità – avverte – sono una sfida da affrontare in modo strutturale e corale tra istituzioni, enti, organizzazioni e mondo agricolo, superando l’approccio emergenziale e lavorando per tavoli e cabine di regia. In particolare, sono fondamentali il ruolo della ricerca scientifica e la necessità di nuove tecnologie per l’evoluzione assistita e, quindi, per piante più resistenti agli stress climatici”.
La richiesta, considerata l’ultima grandinata e l’affermarsi di una situazione climatica che continuerà con sbalzi di temperature e gravi fenomeni meteo a mettere a rischio i campi, è quella di agevolare e promuovere con convinzione l’automazione per la gestione integrata delle colture e la protezione attiva dalle calamità, insieme al contributo di idonei strumenti di gestione del rischio.

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