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Più greggio sul mercato, cosa c’è dietro la strategia Opec+

di Giovanni Vasso -


Più greggio sul mercato, l’Opec+ rilancia la sua sfida ai dazi (e non solo) di Trump. Il percorso seguito dalle potenze petrolifere che fanno parte dell’organizzazione sembra chiaro. E non si arresta di un centimetro. Il mercato sarà letteralmente invaso di petrolio con l’obiettivo di abbattere i prezzi. A quel punto, una volta portato a terra il costo del barile, sul campo rimarranno solo i produttori di quei Paesi che possono permettersi di vendere tanto petrolio a poco prezzo. Ossia Russia e Paesi arabi.

Più greggio per tutti, la strategia Opec+

L’analisi di Michele Marsiglia, presidente Federpetroli, traccia gli scenari energetici a cui dovremo far fronte già dopo l’estate. Secondo Marsiglia, infatti, “i paesi membri dell’Opec+ hanno deciso di continuare fortemente la politica di maggior greggio sul mercato da settembre al fine di recuperare i livelli di produzione e non solo”. È un piano molto strutturato che va al di là della mera questione economica: “Non è da sottovalutare la strategia che stiamo vedendo da parte dei paesi arabi. Nonostante il prezzo del petrolio non eccessivamente alto attestato tra i 65 e 68 dollari a barile per Wti e Brent. L’Opec+ cerca di far scendere sempre più i prezzi in modo da formare un ‘mercato discount’ che non tutti possono reggere ma solo la penisola arabica e la Russia”.

Cosa succederà?

La conseguenza e l’obiettivo di questa strategia sono facili da prevedere per Marsiglia: “In questo modo saliranno le richieste di greggio ai paesi Opec a danno di terzi che per costi di estrazione e produzione non potranno supportare la vendita di proprio greggio con le attuali quotazioni dei mercati internazionali”. In pratica, sarà un guaio per i produttori americani che fanno ampio uso della tecnica del fracking. Un processo che costa molto di più e che impone un breakeven molto più alto rispetto alle materie prime estratte per il tramite di tecniche più tradizionali. “Opec ha precisato che le ulteriori politiche alla produzione petrolifera saranno valutate in base alle diverse situazioni di mercato, parole da non sottovalutare”, ha concluso il Presidente di FederPetroli Italia.


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