Ambiente

Più verde e piste ciclabili in città, ma l’inquinamento resta elevato

di Marco Montini -


CITTÀ GREEN – Più verde e piste ciclabili ma l’inquinamento ambientale resta elevato

Nel contesto di un mondo sempre più connesso e in rapido mutamento, il futuro delle città si gioca sull’equilibrio tra progresso tecnologico, qualità della vita e sostenibilità ambientale. Le trasformazioni urbane non riguardano più solo l’efficienza dei servizi o la velocità dei collegamenti, ma si concentrano anche sul benessere complessivo dei cittadini: respirare aria pulita, muoversi in sicurezza, e accedere a spazi verdi sono diventati obiettivi prioritari.

Verde in città: la situazione nei centri italiani

Dunque, in questo contesto come è la situazione nelle città italiane? A fare il punto è stato a luglio l’ISTAT, con il “Report Ambiente Urbano Anno 2023”. La sintesi è chiara: più verde e piste ciclabili nelle città ma l’inquinamento atmosferico resta elevato. In particolare, migliora la qualità dell’aria, ma nella maggior parte dei capoluoghi le concentrazioni di ozono e polveri sottili restano ancora a livelli potenzialmente nocivi per la salute.

Per quanto concerne la mobilità cittadina, nel 2023 la domanda di tpl torna ai livelli pre-pandemici. E prosegue l’impegno per il rinnovamento delle flotte, ma più del 40% degli autobus in esercizio risulta circolare da oltre 10 anni. In ripresa il car sharing, in calo l’offerta degli altri servizi di mobilità condivisa. In compenso, cresce l’estensione delle piste ciclabili (+27,4% in 5 anni), così come le aree di forestazione urbana per la mitigazione dell’isola di calore (+6,7% sul 2022). Secondo l’Istat, in lieve aumento anche le aree verdi accessibili. Forte invece l’incremento dei punti di ricarica per veicoli elettrici (+34,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente), e non si fermerebbe nemmeno il boom del fotovoltaico. In questo contesto di evoluzioni ed involuzioni e in attesa di nuovi report, bisogna ricordare come un terzo della popolazione italiana risieda nei Comuni capoluogo, dove la concentrazione delle attività antropiche genera elevate pressioni sull’ambiente. Proprio per questo motivo, le città diventano laboratori della sostenibilità, dove le amministrazioni locali sono chiamate a mettere in atto strategie di risposta e innovazioni per il contenimento degli impatti ambientali e il miglioramento della qualità della vita cittadina.

Le aree verdi

E proprio in questa direzione, l’ISTAT ha voluto proporre la panoramica dei risultati dell’indagine Dati ambientali nelle città, riferiti ai 109 Comuni capoluogo di provincia o città metropolitana per l’anno 2023: parte particolarmente interessante quella sul graduale incremento delle aree accessibili del verde pubblico. Nei Comuni capoluogo (in cui risiedono 17,5 milioni di abitanti) l’estensione complessiva delle aree verdi urbane nel 2023 è di oltre 584 km2 (3% del territorio dei capoluoghi), pari a una disponibilità media di 33,3 m2 per abitante. Considerando anche le aree protette dell’Elenco Ufficiale EUAP e i siti della Rete Natura 2000, la superficie complessiva delle aree verdi, al netto delle sovrapposizioni, sale a 3.836 km2 (19,8% del territorio dei capoluoghi). Tra il 2011 e il 2023, pertanto, il verde pro capite sale da 31,9 a 33,3 m2 (+1,4 m2/ab). In questo periodo, le superfici sono aumentate gradualmente (in media dello 0,3% nell’insieme dei Comuni capoluogo e dello 0,6% nei capoluoghi metropolitani), principalmente per l’incremento delle aree accessibili alla pubblica fruizione (+0,4% all’anno). Tra le ripartizioni, la dotazione più elevata si rileva nei capoluoghi del Nord-est (64 m2/ab.) e la più bassa nelle Isole (20,8 m2/ab.), mentre i valori medi del Nord-ovest, del Centro e del Sud non si discostano molto dalla media.

C’è poi un altro dato rilevante: tra le differenti tipologie di aree verdi, i parchi urbani hanno l’incidenza maggiore (15,2%). La quota di queste superfici è superiore al valore medio nel 40% dei capoluoghi, tra cui Bologna, Roma, Milano, Bari e Napoli. Le città con dotazioni più elevate sono Gorizia (52,8%) e Cuneo (50,0%), dove la metà del territorio adibito a verde è costituito da parchi urbani. La seconda componente del verde urbano per importanza è il verde attrezzato (10,6%), che include piccoli parchi o giardini di quartiere. Poi, c’è il verde storico, come ville, parchi e giardini di interesse artistico o storico, e a seguire le aree di arredo urbano, spazi a valenza estetica funzionale creati per migliorare la qualità paesaggistica e della vita nei contesti urbani. Mentre le aree verdi sportive all’aperto, destinate ad utilizzo ludico ricreativo adibite a campi polivalenti, rappresentano in media il 4,5% del verde urbano. Chiaramente non mancano le aree verdi non accessibili, riconducibili al verde incolto, alle aree boschive e a quelle di forestazione urbana.


Torna alle notizie in home