Pnrr, pioggia di accuse dall’opposizione: Schlein sta coi Comuni
ELLY SCHLEIN SEGRETARIA DEL PARTITO DEMOCRATICO GIUSEPPE CONTE POLITICO
Pnrr, Elly Schlein sta coi Comuni e Conte “chiude” al dialogo con il governo dando dell’inaffidabile alla premier Meloni. Dall’opposizione piovono accuse. Il Pnrr proposto dal governo e benedetto dalla Commissione Ue non piace al Pd. E intanto Giuseppe Conte accusa: Palazzo Chigi, nonostante le belle parole, non ha alcuna intenzione di sedersi a confrontarsi su nulla.
I tagli decisi a livello centrale, da Roma e da Bruxelles, saranno “pagati” dai Comuni. Che perdono, così, il ruolo centrale che avevano rivestito fino a pochi mesi fa per l’attuazione del Pnrr. Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, lancia strali contro la maggioranza e contro il governo, colpevole, oltre che di tagliare sugli enti locali, di bypassare la discussione in Aula: “La governance del Pnrr prevede che si passi dal parlamento per discutere le modifiche e questo non è accaduto – ha spiegato Schlein a In Onda su La7 -. Abbiamo chiesto per mesi a Fitto di venire a riferire in aula ma oggi capiamo l’imbarazzo perché mentre i Paese fa i conti con i cambiamenti climatici estremi, vengono spazzate via le risorse per il dissesto”. Elly Schlein accusa: “Siamo di fronte al gioco delle tre carte: il governo colpisce e cancella progetti che dovevano andare al dissesto, al sud e ai comuni perché ai comuni che protestano rispondono ’non vi preoccupate, compenseremo i progetti tagliati dal Pnrr con altre risorse’ ma la verità è che quei territori aspettano quelle altre risorse per fare altri progetti, non quelli già previsti dal Piano”. E “comunque”, avverte la segretaria Pd “è un gioco a perdere per i comuni”.
Da Giuseppe Conte, sui social, arriva una chiusura netta a Meloni, rispedendo al mittente “l’invito a essere più aperti al dialogo”. Per l’ex premier è una questione persone: “Non ci ricordiamo affatto una Meloni dialogante durante il periodo più duro della pandemia del Conte II. Ricordiamo quando si accalorava per convincere i cittadini che eravamo dei “criminali”. Ci ricordiamo una leader che, con veemenza, contestava ogni misura a prescindere, persino la dichiarazione dello stato di emergenza, che poi lei stessa ha adottato qualche mese fa, sopraffatta dagli sbarchi incontrollabili. Ci ricordiamo persino una opposizione che si è rifiutata di raccogliere l’invito a confrontarsi a Villa Pamphili per dare un contributo alla costruzione del Pnrr”. Conte rincara la dose: “È vero, invece, che l’opposizione a Draghi fu una finta opposizione e la conferma viene dalla piena continuità di azione non solo sul fronte bellicista ma anche su quello della restaurazione della politica di austerità e del rigore contabile che strozza la crescita. Quanto al presente: se la Presidente Meloni vuole davvero dialogare sul salario minimo faccia una cosa concreta. Dica ai suoi parlamentari di rientrare prima dalle ferie e ci anticipi se è d’accordo con la nostra proposta, potremmo approvarla già ad agosto”. Sul Pnrr, Conte aggiunge: “Quanto al resto, il Movimento 5 Stelle è sempre per il dialogo purché finalizzato al bene dei cittadini: abbiamo aperto da mesi al confronto sul Pnrr ma non ci è arrivata nessuna risposta; abbiamo lanciato il progetto degli stati generali per riformare la Rai e tenerla lontana dai partiti e vedremo se ci sarà disponibilità”. Quindi la conclusione al veleno: “Ci permetta la presidente Meloni di essere scettici sulle capacità di dialogo del suo Governo, che ieri ha fatto scrivere dall’Inps un sms a 169mila famiglie in estrema difficoltà dicendo loro: d’ora in poi arrangiatevi da soli”.
Torna alle notizie in home