Pnrr, il governo cambia: nuove misure e interventi ko per 16 mld
Più che una messa a punto, per il Pnrr dal governo è arrivata una vera e propria revisione. La cabina di regia, ieri, ha acceso i motori e si è messa all’opera. La proposta del ministro per il Sud e alle politiche Ue Raffaele Fitto ha presentato i cambiamenti per il piano nazionale di ripresa e resilienza. Che riparte da una sola certezza: il RepowerUe, ossia la transizione energetica e green del Paese. Stando ai rumors che trapelano dai palazzi romani, il governo avrebbe messo mano a ben 144 dei 349 progetti, tra traguardi e obiettivi, complessivi che attendono di essere portati a termine entro il 2026.
Solo il RepowerUe, secondo quanto Fitto ha riferito agli esponenti della cabina di regia sul Pnrr, vale 19 miliardi di euro, in interventi realizzabili da qui a tre anni. Tra le proposte, inoltre, ci sono quelle legate agli ecobonus che potrebbero essere proposti alle famiglie che decideranno di cambiare le loro abitudini sull’utilizzo di luce e gas. Il ministro ha svelato che il governo ha intenzione di cogliere sei obiettivi ponendo in campo tre opere. Che riguarderanno l’ammodernamento e l’efficientamento delle reti elettriche e del gas. Tuttavia, il governo sarà costretto a spostare le risorse per cogliere questi obiettivi. Prendendole da quelle originariamente previste per l’efficientamento energetico dei Comuni. Previsti, inoltre, definanziamenti anche per i progetti sull’idrogeno e per le misure a contrasto dell’esclusione sociale e della povertà, in parte anche quelle legate al dissesto idrogeologico. Ma, su quest’ultimo piano, c’è la promessa di Giorgia Meloni di un intervento organico e decisivo che superi la logica degli interventi alla spicciolata previsti finora. In tutto, la rimodulazione del piano interessa fondi per quasi 90 miliardi di euro (per la precisione si tratta di 89,6 mld). E costituisce, pertanto, una fetta sostanziosa dell’intero Pnrr che, complessivamente, può contare su stanziamenti pari a 191,5 miliardi.
Il ministro Fitto, inoltre, ha promesso che saranno investiti ben 900 milioni di euro in più sul fronte degli asili nido. “La misura – ha spiegato il ministro in conferenza stampa – è stata penalizzata dall’aumento dei costi delle materie prime e da criticità emerse nei vari bandi. Per questo la misura è stata rafforzata per l’ammontare di 900 milioni di euro, necessari per indire un nuovo bando e per conseguire il target finale, in linea con gli orientamenti della Commissione”.
Con le nuove modifiche, il Pnrr aggiornato dal governo dovrebbe essere già stato spedito sulla scrivania della Commissione Ue. Parte, adesso, la fase di verifica e controllo da parte delle autorità europee che dovranno verificare la conformità del piano italiano rispetto agli obiettivi imposti e decretare, così, l’approvazione della revisione del piano. Non è solo l’Italia ad aver avviato questa procedura ma sono tanti altri i Paesi Ue che hanno proposto, o lo faranno a breve, le proprie modifiche al piano originario.
Ma le parole del ministro Fitto hanno fatto insorgere la polemica. Il Partito democratico accusa il governo di aver penalizzato il Mezzogiorno, distogliendo i fondi dedicati per dirottarli altrove. Critiche feroci arrivano anche dai Verdi che deplorano la scelta di aver tolto 15,9 miliardi alla lotta climatica. Ma le parole più importanti le ha pronunciate il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Un eventuale insuccesso del Pnrr sarebbe una sconfitta per l’Italia”.
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