Polemica Pausini-Grignani per “La mia storia tra le dita”: cosa succede
Il cantautore affida la questione a un avvocato: "Non hanno mai rilasciato alcuna autorizzazione alle modifiche del testo"
Una nuova controversia musicale ha coinvolto Laura Pausini e il cantautore Gianluca Grignani, legata alla recente pubblicazione di una cover del brano “La mia storia tra le dita”, originariamente firmato da Grignani nel 1994. Il 12 settembre, Pausini ha diffuso una nuova versione della canzone in quattro lingue — italiano, francese, spagnolo e portoghese — che, prima ancora della pubblicazione, aveva già suscitato l’indignazione di Grignani. Il cantautore ha lamentato sia la mancata menzione del suo nome nei post che annunciavano il progetto sia le modifiche apportate al testo originale, che a suo dire ne avrebbero stravolto il significato.
Grignani si affida ad un avvocato, lo staff di Pausini risponde
A seguito delle polemiche, gli autori Gianluca Grignani e Massimo Luca hanno affidato la questione all’avvocato Giorgio Tramacere. In una nota diffusa lunedì 22 settembre, Tramacere ha dichiarato che gli autori “non hanno mai rilasciato alcuna autorizzazione alle modifiche del testo” e che la questione verrà ora risolta “nelle competenti sedi”, sottolineando la volontà di tutelare l’integrità dell’opera originale. Già la settimana precedente, era stata inviata a Pausini e al suo staff una lettera di diffida tramite PEC.
Lo staff di Laura Pausini, tuttavia, aveva assicurato che tutte le autorizzazioni erano state ottenute. Prima dell’uscita, la cantante aveva dichiarato: “Gianluca, anche io ti voglio bene, tanto che ti canto da sempre e spero di averti reso felice con questo progetto”. Pausini aveva spiegato che il progetto era stato curato nel pieno rispetto della canzone originale, con l’obiettivo di rendere omaggio al lavoro di Grignani. Lo staff ha successivamente ribadito che “le autorizzazioni ci sono tutte e questa storia inizia a essere ridicola”.
Nonostante ciò, Grignani ha confermato in un’intervista a Il Messaggero di non essere stato coinvolto nell’ascolto preventivo del brano: “Mi sono accorto delle modifiche al testo solo grazie ai fan, dopo la pubblicazione. Ho realizzato che la parte semantica era stata stravolta al punto che la canzone stessa aveva perso il suo significato, e non potevo restare in silenzio”.
La vicenda resta quindi aperta, con le parti che attendono di risolvere il confronto legale nelle sedi competenti.
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