Poliziotti non graditi alle nozze Fornero Salvini
Doveva finir male, la trama era scritta. Lui, il Capitano della ruspa, lei, la Professoressa delle lacrime. Eccoli lì, sposi inattesi di un matrimonio d’interesse, celebrato tra conti pubblici e il silenzio imbarazzato di alcuni sindacati di polizia. Salvini aveva giurato che avrebbe abolito la Fornero, una promessa solenne, distintivo da campagna elettorale.
Ma dieci anni dopo, tra un selfie al Papeete e un comizio da spiaggia, la Fornero è più viva che mai e nel nuovo disegno di legge per il bilancio, firmato da un ministro dell’Economia leghista. L’età pensionabile si allunga persino per chi indossa la divisa. Altro che rivoluzione sociale, il Capitano ha cambiato casacca. Non indossa più quella della Polizia di Stato, ora ha indossato la divisa della contabilità di Stato nel rispetto delle regole Europee.
Chi gridava prima gli italiani, oggi sussurra prima i bilanci, e chi prometteva “quota 41 per tutti” consegna invece un foglio Excel con gli anni mancanti alla pensione. I poliziotti e i militari, che avevano creduto al ministro amico, ahimè, ora assistono da lontano ad un matrimonio d’interesse ma non essendo stati invitati al ricevimento. Lei, l’austera Elsa Fornero, sorride sorniona, non gli servono più le difese d’ufficio per difendere l’equilibrio di conti pubblici, consentendo all’Italia di uscire dalle procedure d’infrazione, ci pensa Salvini a farle da bodyguard politico.
E quei sindacati di polizia, che un tempo applaudivano il Capitano e lo sostenevano, oggi restano con la paletta in mano e la sensazione d’essere stati fermati per eccesso di fiducia. Morale del calembour politico? La Fornero non è stata abolita, è solo convolata a nozze in regime di separazione dei consensi. E mentre Salvini giura amore eterno all’Europa che detestava, i poliziotti scoprono che il vero reato è aver creduto che la propaganda potesse andare in pensione prima di loro.
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