Economia

Port Infographics: il valore di porti e trasporti per mare in una newsletter

di Redazione -


Uno spaccato sul Mediterraneo e sulla valenza del trasporto marittimo e della portualità a livello globale. Una fotografia del posizionamento dell’Italia, alla luce dei cambiamenti strutturali seguiti alla pandemia, con i riflessi sul commercio internazionale. È Port Infographics, una newsletter che utilizza il formato dell’infografica per comunicare i dati su un comparto significativo per il mercato economico, curata da Assoporti in collaborati con SRM, un centro Studi di Intesa Sanpaolo.

Dati di traffico, ma non solo. La pubblicazione legge anche l’impennata dei noli, la ridotta affidabilità dei servizi di trasporto, il container shortage, cioè la carenza di container. Elementi, questi, che impatteranno sulla competitività delle infrastrutture portuali. E – una novità – i focus dedicati alla sostenibilità ed all’occupazione femminile in ambito marittimo. Aprendo alla conoscenza della figura femminile, non tradizionalmente accostata ai lavori in ambito marittimo e che da tempo ricopre un ruolo rilevante, destinato a crescere.

Rodolfo Giampieri, presidente Assoporti, segnala che “I porti sono in una fase di trasformazione sotto molto punti di vista e il Mediterraneo è tornato ad avere un ruolo centrale e strategico per i traffici mondiali”. Il trend di crescita dei porti italiani e della logistica, asset strategico, è destinato a rafforzarsi. Massimo Deandreis, dg del Centro Studi SRM spiega che ciò avverrà “anche grazie al PNRR che assegna ai nostri scali quasi 4 miliardi di Euro. Un sistema portuale forte e resiliente è una componente fondamentale per un Paese che vuole essere competitivo e attrattivo sotto il profilo commerciale e giocare il ruolo che gli compete negli scenari e nelle sfide geoeconomiche del Mediterraneo”.

Per i dati aggiornati sui trasporti marittimi e la portualità, cresce ancora, infatti, il trasporto marittimo mondiale in termini di tonnellaggio: +3,4% le stime per il 2022. La flotta navale aumenta del +2,9%. A livello internazionale avanzano ancora i porti dell’area MENA (Middle East & North Africa) in termini di competitività e attrattività; il LSCI (Liner Shipping Connectivity Index) aumenta di oltre 30 punti dal 2006 ad oggi. Si riduce in modo costante il gap con gli scali del Nord Europa.

L’Italia è ancora caratterizzata dalla “dipendenza” dal mare del commercio internazionale: un terzo dell’import -export di tutte le regioni italiane avviene via nave; per il Mezzogiorno questo dato diventa quasi il 60%. Dopo il calo generale del 2020 del -17% i primi 6 mesi del 2021 mostrano chiari segnali di miglioramento, con un +33%. E nove regioni italiane superano gli 8 miliardi di Euro di import-export marittimo. In testa Lombardia ed Emilia-Romagna. Sicilia e Campania prime nel Mezzogiorno.

Il 2021 ha messo sempre più in luce la fragilità delle supply chain globali. L’impennata dei noli caratterizza lo shipping su tutte le principali rotte: al terzo trimestre 2021 lo Shanghai Containerized Freight Index registra un +255% sul 2020. Mentre si rileva una minore qualità del servizio di trasporto containerizzato: a novembre 2021 solo il 34% delle navi è arrivato in orario nel porto di destinazione con una media dei ritardi delle navi di 7,3 giorni.

Ancora di attualità il fenomeno dei container vuoti “stressato” dai mercati di esportazione del Far East: dopo la forte crisi di fine 2020, il Container Availability Index di Shanghai a novembre 2021 indica ancora una carenza strutturale di contenitori nelle rotte strategiche.

In Italia sono presenti oltre 12.600 imprese della filiera dei trasporti marittimi, in crescita dell’8% rispetto a 10 anni fa. Veneto, Campania, Toscana, Liguria e Sicilia le regioni, con il maggior numero di imprese, che superano quota 1.200.

In risalita i porti italiani: i primi 9 mesi del 2021 indicano un’importante ripresa: +10%, pari a oltre 345 milioni di tonnellate. Il Ro-Ro (Roll on Roll off) è il tipo di merce che registra la crescita più alta, +19%.

Gli investimenti in sostenibilità sono sempre a buoni ritmi: a livello globale il 34% dell’orderbook si riferisce a navi che adottano carburanti e propulsori alternativi. E cresce il business del bunker: i porti di bunkeraggio GNL attivi nel mondo sono 141 e ne sono pianificati ulteriori 95.

L’occupazione femminile, finora in ombra nelle analisi di mercato, segna dati significativi: c’è un’importante presenza delle donne negli uffici delle Autorità di Sistema Portuale: il 43% del totale; la percentuale scende al 29% nei ruoli dirigenziali e nei quadri, a rimarcare una parità di genere ancora da raggiungere in questo segmento.


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