Cronaca

Portogallo: rivoluzione per chi soffre di endometriosi e adenomiosi

di Priscilla Rucco -

Il Senato della Repubblica aderisce all'iniziativa 'Facciamo luce sull'endometriosi' con la facciata di Palazzo Madama illuminata con il colore giallo fino all'alba di domani, 25 marzo 2023. ANSA / Anna Laura Bussa


L’endometriosi è un disturbo molto frequente, che consiste nell’avere un ciclo mestruale estremamente doloroso (ed invalidante), tanto da poter impedire lo svolgimento di una normale vita di coppia e delle attività quotidiane. La difficoltà di rilevazione del problema, talvolta non conduce ad una corretta individuazione dell’endometriosi, riducendo e minimizzando il problema che non è da sottovalutare minimamente. Il dolore pelvico non è solo un problema reale che può diventare cronico e non circoscritto, solo al periodo mestruale. Nel dettaglio, l’endometriosi, porta la formazione di agglomerati di sangue in organi diversi, provocando dolore e ingrandendosi in maniera anomala. Questa patologia benigna, oltre al dolore, può portare anche infertilità, raggiungendo oltre il 4% della popolazione femminile. Anche nel caso dell’adenomiosi (sempre una patologia ginecologica, benigna), che consiste nella diffusione dell’endometrio -la membrana che internamente riveste l’utero-, lungo le pareti muscolari uterine (nell’endometriosi vengono ricoperte anche esternamente). Per trattare il dolore causato da queste patologie troviamo quello dell’utilizzo di farmaci (antidolorifici), il trattamento chirurgico di rimozione dell’utero, o la terapia ormonale. In molti hanno parlato di esagerazione, ma la decisione presa dal governo del Portogallo, in fatto di salute, ha un riscontro importante e un grande riconoscimento per i diritti delle donne e sull’influenza della qualità della vita delle stesse. La legge per il congedo mestruale -fino ad un massimo di tre giorni al mese-, per tutte le donne che soffrono di adenomiosi ed endometriosi, senza ripercussione alcuna, sullo stipendio e a livello scolastico e senza necessità di presentare ogni mese un certificato medico, basterebbe infatti presentare per una volta sola, la diagnosi clinica riconosciuta ufficialmente dall’ospedale. Già la spagna, due anni fa, cercò con l’introduzione del congedo mestruale retribuito, di portare avanti un impegno per la salute femminile così importante (il certificato medico, però, doveva essere presentato ogni mese). Il governo, inoltre, si impegna a garantire l’accesso rapido per l’eventuale individuazione delle due patologie, e a cure specialistiche mirate, di rapido accesso attraverso percorsi terapeutici offerti dal sistema di salute nazionale, entro un massimo di tre mesi e con un rimborso per tutti i farmaci utilizzati. Nel resto d’Europa, queste leggi non sono ancora state discusse. Solo nel nostro paese, si stima che circa un terzo delle donne, soffrano di dolori importanti, durante il ciclo mestruale.  In oriente (Taiwan e Corea del Sud), avevano già previsto negli anni ’40 i congedi per dolori invalidanti da ciclo mestruale. La svolta a livello giuridico del governo portoghese, ma anche sanitario ha radici e ricerche profonde che si basano sull’art. 64 della costituzione portoghese,  in materia di “diritto della protezione della salute”, con l’approvazione della legge 23/2025 (contro la violenza ostetrica), si erano adottati importanti cambiamenti per la tutela e la salute delle donne, nonostante l’impegno economico non sia indifferente (nel nostro paese, un’approvazione di legge come quella portoghese, con un congedo retribuito, “graverebbe” sulle casse dello stato per oltre 220milioni di euro.


Torna alle notizie in home