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Prato, studenti si oppongono alle coppie gay al ballo delle debuttanti: bufera sul liceo Cicognini

Una peculiare polemica, tutta a tinte arcobaleno, tiene banco in Toscana: è quella che coinvolge lo storico liceo Cicognini di Prato, istituto può vantare tra i suoi alunni del passato nientemeno che Gabriele d’Annunzio.

di Ilaria Paoletti -


Il liceo è al centro di una bufera per aver aperto alle coppie gay il tradizionale ballo delle debuttanti. E per aver ricevuto, per questo, una sonora bocciatura dagli studenti stessi. Se infatti il 78,8% dei docenti si è espresso a favore della novità nel sondaggio tenutosi presso il liceo, il 50% dei ragazzi ha detto di no. Un risultato inaspettato, dato che proprio la Generazione Z cresciuta a pane e Maneskin dovrebbe dimostrarsi ben più “fluida” nel rapporto con la sessualità. Ma se i ragazzi si dimostrano poco progressisti, sono gli adulti a metterci una “pezza”: “Il ballo sarà aperto a tutte le coppie liberamente formate” ha annunciato la preside dell’istituto, ignorando bellamente l’opinione degli alunni. “È evidente che nei nostri compagni non c’è stata abbastanza tolleranza né solidarietà. Siamo deluse dal fatto che un tema così delicato come quello dell’inclusione sia diventato materia per un sondaggio” ha dichiarato in un’intervista Viola, studentessa che aveva sollevato il problema, in un’intervista al Resto del Carlino. “La mia richiesta è stata male interpretata: andare al ballo di fine anno è il mio sogno fin dalla prima liceo e chiedere di partecipare accompagnata da una donna è un modo per sentirmi accettata”, dice ancora. Prima dell’autoritaria marcia indietro della preside, sulla bagarre è intervenuto Fabrizio Marrazzo del Partito Gay: “Abbiamo appreso che al liceo Convitto Nazionale Cicognini di Prato (…) la preside ha fatto una richiesta di parere agli studenti, dove chiedeva se volevano avere coppie LGBT+ al ballo. Tale parere è inaccettabile, sarebbe come chiedere agli studenti se vogliono neri ed ebrei tra i loro compagni. (…) Su 397 studenti il 50,1% si è dichiarato contrario ed ora la preside vuole nuovamente vietare il ballo di scuola alle coppie LGBT+”. Marrazzo ha quindi richiesto un’ispezione del ministero dell’Istruzione alla scuola e non ha mancato di dare un perdibile sfoggio di ignoranza: “Sappiamo che era il liceo di D’annunzio, ma il fascismo e le leggi razziali fortunatamente non esistono più”. Cosa ci azzecchi d’Annunzio con diritti Lgbt e leggi razziali non è ben chiaro. Marazzo forse non è a conoscenza del fatto che i legionari fiumani del Vate si dimostrarono piuttosto avvezzi a certe pratiche “libertine”, e che dunque il Poeta, per l’epoca, si dimostrò avanti anni luce – sicuramente più di quanto non sia oggi il portavoce del Partito Gay. E da questo pasticciaccio brutto del Liceo Cicognini, solo un dato emerge chiaro: in ogni caso a uscirne sconfitti sono stati i ragazzi, sia quelli che hanno assistito al paradossale veto sulle proprie opinioni in virtù della “democrazia”, sia la stessa Viola, che voleva solo un ballo.


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