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Prega dopo la partita: deve intervenire la Corte Suprema a difenderlo

Il coach di football americano Kennedy era stato messo in congedo dalla scuola per cui lavorava

di Redazione -

George Wilson dei Buffalo Bills - Wikimedia Commons


Nuova sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti destinata a far discutere: ieri si è schierata a favore di un allenatore di football americano che si era inginocchiato a pregare al termine di una partita. L’equilibrio tra i giudici federali è stato lo stesso di venerdì scorso rispetto alla questione dell’aborto: 6 favorevoli, 3 contrari.

“La Costituzione e il meglio delle nostre tradizioni consigliano il rispetto e la tolleranza reciproci, non la censura e la repressione, sia per le opinioni religiose che non religiose”, ha scritto il giudice Neil Gorsuch nel parere della Corte Suprema.

Il caso finito davanti ai giudici – come ricorda Breitbart – ha coinvolto Joseph Kennedy, un cristiano ed ex allenatore di football americano della Bremerton High School di Bremerton, nello Stato di Washington. Kennedy ha iniziato ad allenare a scuola nel 2008 e inizialmente ha pregato da solo sulla linea delle 50 yard alla fine delle partite. Ma gli studenti hanno iniziato a unirsi a lui e nel tempo ha iniziato a tenere un breve discorso ispiratore con riferimenti religiosi. Kennedy lo ha fatto per anni e ha guidato gli studenti nelle preghiere anche negli spogliatoi. Il distretto scolastico ha appreso cosa stava facendo nel 2015 e gli ha chiesto di smettere.

Kennedy ha a quel punto smesso di pregare con gli studenti, ma ha continuato a farlo da solo in campo a fine gara. La scuola però non lo ha accettato e lo ha messo in congedo retribuito. Di qui l’inizio della vicenda giudiziaria.


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