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Prego, ragionier Ferragni, facci lei

di Nicola Santini -

FEDEZ ©imagoeconomica


Stupisce la fedezcrazia sulla rete ammiraglia che lo accontenta in tutto. Ma il Codacons…

Fedez fa il buono e il cattivo tempo in Rai. E la Rai glielo lascia fare, puntando ai suoi followers. Questa la lettura più lampante di un’Odissea che dura dal 2021, quando dal palco del concertone del 1 maggio il rapper si scagliò contro la Lega, pubblicando poi sui social una telefonata privata con i vertici aziendali che gli fruttò una (poi ritirata) querela da parte dell’azienda. Acqua passatissima, a quanto pare.Il Signor Ferragni quest’anno è presente con la trasmissione Muschio Selvaggio su Radio 2 e ha lanciato le sue invettive da una nave Costa Crociere, partner dell’evento. Da lì si è esibito in un freestyle che aveva il sapore del solito pistolotto sovversivo, da borghese annoiato che guarda il mondo dai tetti di CityLife. Si è scagliato contro Bignami viceministro alle Infrastrutture, fotografato in divisa da nazista. Contro la ministra per la Famiglia Roccella e le sue posizioni sull’aborto. In più, una bella sferzata generale a Fratelli d’Italia. Prima di prendersi la responsabilità delle sue affermazioni (e non guastare la moglie) ha chiuso con “Ciao Codacons, guarda quanto mi diverto”, l’ennesimo sfottò all’associazione dei consumatori. Anche il Codacons ha ormai cominciato a riderci su, e invece del solito comunicato ha fatto un ringraziamento da parte del presidente Rienzi “per aver portato un’associazione dei consumatori al centro del Festival”. Diversa la posizione sull’eventuale violazione di par condicio dei contenuti del rapper. Sarebbe l’azienda a dover prendere provvedimenti nel caso in cui “gli ospiti del Festival abbiano violato i regolamenti cercando di influenzare i risultati delle prossime elezioni”. Ma se in Rai di solito è norma salire sul carro del vincitore stupisce in bene la posizione del direttore Coletta, contrariato dalle affermazioni del cantante. «In maniera molto netta mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato. Quando l’attacco diventa frontale e personale non c’è libertà che tenga».


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