Economia

Tonfo dei prestiti alle imprese a luglio: -4%

di Cristiana Flaminio -


Nuovo tonfo dei prestiti per le imprese e le famiglie, a luglio si registra l’ennesimo calo dell’attività creditizia. I dati della Banca d’Italia non lasciano margine alle interpretazioni. Stando agli analisti di Palazzo Koch, i prestiti al settore privato sono diminuiti, nell’arco di un anno, del 2,3 per cento. Solo a giugno, il tasso era pari al -1,7%. Ma non basta. Perché la dèbacle si osserva con maggiore intensità sul credito alle imprese. Per le aziende, alla ricerca di una liquidità che non c’è, son tempi durissimi. I prestiti alle società non finanziare sono crollati del 4%. Un dato che è ancora peggiore di quello di giugno quando il calo si era “fermato” al 3,2%. Ma i problemi non finiscono qui. Già, perché se la raccolta obbligazionaria è aumentata del 17,5%, il segnale è chiaro: si cerca di investire in ciò che appare maggiormente sicuro. Anche perché i risparmi delle famiglie italiane si assottigliano sempre di più: in dodici mesi, i depositi del settore privato sono precipitati di sei punti e mezzo percentuali. A giugno, i numeri parlavano di una flessione che si fermata al 4,3%.

Insomma, siamo in pieno credit crunch e la stretta sul credito è pienamente operativa. Questa è una delle conseguenze, se non la prima, delle scelte legate agli aumenti dei tassi operati, negli ultimi tempi, dalla Bce. Il problema è che lo è in un momento storico delicatissimo, in cui le aziende hanno bisogno di liquidità e ne trovano sempre di meno. I rischi sono tanti e tali da far tremare i polsi: senza soldi, diventa difficile non solo continuare a pagare regolarmente gli stipendi, in un periodo di decrescita produttiva. Diventa, inoltre, impossibile fare ricerca e innovazione. Con il rischio di trovarsi, tra qualche anno, aziende obsolete, pericolosamente ai margini dei mercati. Le imprese, senza prestiti, rischiano grosso.


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