Il prezzo dell’oro vola a 4mila dollari l’oncia
Quotazioni oltre ogni record: ecco perché tutti vogliono investire in lingotti
Vale davvero come l’oro: il biondo metallo ha ripreso la sua corsa e il prezzo sfonda quota 4mila dollari l’oncia. Un record, l’ennesimo, per il lingotto che rappresenta un segnale preciso all’economia mondiale. In tempi di incertezza, tutt’altro che fugata dagli accordi sui dazi sottoscritti tra la Casa Bianca e il resto del mondo, tutti cercano di trovare conforto investendo quel che hanno nell’unico bene davvero capace di non deprezzarsi a prescindere dai capricci dei mercati e di Trump.
Vola ancora il prezzo dell’oro
Il prezzo dell’oro spot ha superato, seppur per un istante, la quota dei 4mila dollari l’oncia nella serata di lunedì. L’oro spot s’è rivalutato per oltre il 50 per cento dall’inizio dell’anno. Perché? Semplice: le monete si indeboliscono sempre di più, a cominciare dal dollaro e proseguendo con l’euro, la cui corsa ha perso smalto facendo tirare un sospiro di sollievo all’economia Ue. I mercati non sanno più a che santo votarsi, si comincia a temere seriamente che l’Ai, l’ultima trovata, sia davvero una bolla e la transizione verde non tira più. Che fare? Semplice, in un mondo che va a rotoli bisogna tornare ai fondamentali.
Non solo oro
Se il prezzo dell’oro vola, quello degli altri metalli preziosi non conosce crisi. Chi non si può permettere un lingottone di biondo metallo, vira sull’argento. Il cui valore ha raggiunto i massimi da 14 anni a questa parte. Quattordici anni fa, per chi avesse la memoria corta, era il 2011 e il mondo si ritrovava ancora col fiato corto della crisi subprime di tre anni prima e pagava lo scotto dei fallimenti a catena che ne derivarono (ricordi, Lehmann Brothers?).
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