Attualità

PRIMA PAGINA – Fedez-Iovino: tutto quello che non torna sulla rissa

di Lorenza Sebastiani -


Ormai è arrivata la quiete, ma il caso Fedez-Iovino è stato l’argomento più caldo della settimana. Ha invaso talk, aperture di quotidiani, telegiornali. Qualcuno si è chiesto ‘perché’, visto che il fatto è di una banalità sconcertante. Una rissa che potrebbe non essere rissa, con dubbi sui protagonisti, sulle lesioni e persino sulle motivazioni.
La notizia è solo una. Dopo la separazione dall’influencer Chiara Ferragni, il rapper sembra aver perso la brocca. Chi se ne frega, direbbe qualcuno, e non avrebbe tutti i torti. Ma il caso in questione è emblematico di un’ipocrisia all’italiana, dei teatrini che sembrano uragani pronti a distruggere città, ma che poi si rivelano solo ventilatori da salotto.
Torniamo al Fedez più recente. Risse nei locali, condizioni di salute precarie e lezioncine di giornalismo ogni tre per quattro. E noi tutti stiamo qui a guardare, un po’ per noia, un po’ legittimo desiderio di evasione.
L’ultima sparata l’ha fatta al Salone del Libro dove era presente per un incontro sulla salute mentale nei giovani. Interpellato sul famoso caso Iovino, ha continuato a dire ‘Io non c’ero’, snocciolando poi perle del tipo «Da un lato abbiamo dei ragazzi che hanno delle priorità (il riferimento è alla situazione in Medio Oriente, ndr), dall’altro la stampa che si occupa di quello che fa Fedez di notte! A Gaza va in scena un genocidio e i giovani vogliono sapere cosa succede, vogliono una presa di posizione. Sarebbe il caso che la stampa italiana rivalutasse le priorità, deve smetterla di fare l’influencer». Lui, capito? Fedez che ci dà lezioni di morale e giornalismo.
Ma andiamo con ordine. Nella notte tra il 21 e il 22 aprile, in Via Traiano a Milano, l’imprenditore Cristiano Iovino (noto per aver avuto un chiacchierato flirt con Ilary Blasi, durante il suo matrimonio con Totti) viene pestato da un gruppo di 8-9 persone. Due vigilantes vedono tutto e, soprattutto, vedono anche Fedez. A loro dire, gli verrebbe apertamente intimato dagli accompagnatori del rapper di non dire ciò che hanno visto e di consegnare i telefonini, ma loro fanno il contrario. E parte un caso. Da una parte i testimoni, quindi, e dall’altro Iovino che non querela nessuno e non sembra collaborare con le indagini. Ma il reato esiste eccome, Fedez viene indagato dalla Procura di Milano per rissa, lesioni e percosse in concorso, ma le accuse potrebbero cadere in mancanza di querela entro luglio perché non perseguibili d’ufficio (tranne la rissa). Emerge che poco prima c’era stata una lite nella discoteca The Club tra Fedez e Iovino. Il motivo? Si vocifera una parola di troppo verso Ludovica Di Gresy, una ragazza che il rapper sta frequentando, ma a molti tale motivazione sembra troppo labile per scatenare una spedizione punitiva di quella portata. «Il motivo è l’alcol», asserisce perentorio il gestore del The Club.
Una rissa che quindi avrebbe coinvolto i due, ma anche gli accompagnatori di Fedez, bodyguard del cantante e esponenti della Curva Sud del Milan.
Sono infatti cinque le persone che i vigilantes riconoscono nell’album fotografico che gli viene mostrato dagli investigatori. Le stesse che nella loro testimonianza collocano sulla scena della rissa, descrivendo ruoli e posizione.
Poi in questi giorni il malore di Fedez, trasportato in ospedale. La stampa urla al peggio, ma lui fa sapere dai social che la situazione non è drastica. «Non so perché stiano dicendo che sono in fin di vita. Volevo rassicurarvi tutti che sto bene, ho avuto qualche problema questo weekend ma nulla di grave». Salta anche la sua partecipazione in Rai al programma di Alessandro Cattelan “Da vicino nessuno è normale”.
Poi la novità. Viene trovato un accordo transattivo tra lui e Iovino per evitare la querela. Ma se Fedez non era, come ha sostenuto a lungo di essere, sul luogo della rissa, perché accetta un accordo che lo porterà a sborsare suon di bigliettoni?
Attraverso tale accordo il personal trainer rinuncerà a eventuali azioni penali nei confronti del rapper.
Si sa, la giustizia non è una livella, lascia delle belle differenze sul piatto, altro che uguaglianza. Chi può pagare, spesso può cavarsela con più facilità di chi non ha disponibilità. «Con i soldi si sistema tutto», ha scritto Selvaggia Lucarelli via social «con quelli degli accordi tra avvocati la fedina penale, con quelli della beneficenza la reputazione». Poi ci mette il carico «Bel personaggio anche Iovino che ha negato di conoscere chi lo aveva picchiato e non denuncia. A proposito, visto il suo tenore di vita, qualcuno ha capito che lavoro fa?».
In tutto ciò il tema è uno. Il fatto che Fedez si sia scagliato contro i giornalisti al Salone del libro («Se non ci fosse il mio nome in mezzo, non ci sarebbe la notizia»), per poi accettare un accordo economico che sa di paradosso. L’ammontare non si conosce nella precisione, in quanto trattasi al momento di accordo privato – si parla di una cifra a molti zeri – ma in questo modo avrebbe ammesso implicitamente la sua partecipazione ai fatti di via Traiano. Secondo l’Ansa la notizia della transazione è stata confermata da «fonti legali» che hanno fatto seguito a un’anticipazione comparsa su Dillinger News, il sito web di Fabrizio Corona. Da parte di Iovino ci sarebbe così l’obbligo di ritenere chiusa la vicenda e non avere più nulla a pretendere da Fedez per quanto successo. Tutto questo macello solo per una parola a una ragazza in discoteca? Tanto valeva buttare soldi da una finestra…


Torna alle notizie in home