PRIMA PAGINA – Per i funerali di Papa Francesco tutti a Roma tranne Putin
Per i funerali di Papa Francesco, in programma sabato 26 aprile alle ore 10 a San Pietro, arrivano a Roma tutti i leader mondiali, o quasi: all’appello mancherà il presidente russo
“Grazie per avermi riportato in Piazza”, aveva sussurrato Papa Francesco all’infermiere Massimiliano Strappetti, poco prima di congedarsi da questa vita. Un’ultima, breve apparizione in Piazza San Pietro, proprio nel giorno di Pasqua, come se il Pontefice avesse voluto compiere fino in fondo la sua missione, nel giorno in cui la Chiesa celebra la resurrezione di Cristo. Ora, quella stessa piazza lo accoglierà di nuovo, da oggi fino a venerdì, nel suo feretro. Tornerà tra i fedeli e i pellegrini giunti da ogni angolo del mondo, per ricevere il loro ultimo, commosso saluto. Tre giorni in cui la salma rimarrà aperta al pubblico e che precederanno i funerali di Bergoglio, in programma sabato 26 aprile alle ore 10. Le esequie saranno celebrate sul sagrato di Piazza San Pietro dal cardinale Giovanni Battista Re, alla presenza di tantissimi rappresentanti della politica e della religione mondiali. Dal presidente degli Stati Uniti Trump, al presidente argentino Javier Milei, passando per i rappresentanti delle istituzioni europee, Ursula von der Leyen, Roberta Metsola, Antonio Costa, ma anche il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere Olaf Scholz e il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, fino ai reali di Spagna (con il Re Felipe e la Regina Letizia) e di Gran Bretagna (probabilmente con il Principe William). In queste ore dal mondo stanno arrivando le conferme, quasi all’unanimità: ci saranno praticamente tutti insieme a Giorgia Meloni e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tutti, tranne Vladimir Putin. A confermare la non presenza del presidente russo è stato, con un comunicato, il Cremlino tramite il portavoce Dmitry Peskov, che ha sottolineato come il presidente “non ha piani del genere”. Una notizia che di certo non sorprende, visto che Putin per recarsi in Vaticano sabato, dovrebbe sorvolare diversi Stati europei dove è sottoposto a sanzioni e atterrare in Italia dove rischia l’arresto in base al mandato emesso dalla Corte Penale Internazionale. In ogni caso, anche senza Putin, le misure di sicurezza attorno alle celebrazioni funerarie di Papa Francesco saranno rigidissime. La città di Roma sarà blindata e tutta Italia osserverà (come da decisione del consiglio dei Ministri) cinque giorni di lutto nazionale, comprese le giornate del 25 e del 26 aprile, rispettivamente la Festa della Liberazione e i funerali del Pontefice. Nel frattempo, nella Capitale stanno arrivando migliaia di pellegrini da ogni parte del mondo, ma anche tutti i cardinali che dovranno partecipare – dal 5 maggio, al più tardi al 10 maggio – al Conclave. Dal latino “cum clave” (chiusi a chiave), la riunione dei cardinali incaricati porterà all’elezione del successore di Francesco. Ma non tutto il collegio cardinalizio partecipa alla elezione: i cardinali elettori sono – in base alla decisione presa nel 1970 da Paolo VI – coloro che hanno meno di 80 anni. Ad oggi, il collegio conta 135 elettori, che si riuniranno all’interno della Cappella Sistina, precedentemente chiusa al pubblico e bonificata. Durante il primo giorno di Conclave è prevista una sola votazione mentre, nei giorni successivi, ce ne saranno quattro al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Ogni cardinale deve scrivere su un foglietto il nome di colui che vuole fare diventare Papa: nella prassi moderna il Pontefice viene sempre scelto tra i cardinali, ma ciò non impedisce che possa essere nominato un sacerdote o persino un laico (purché battezzato e celibe). Per l’elezione del Papa serve la maggioranza dei due terzi dei votanti e quindi, al momento, 91 voti. Nel caso in cui non si dovesse arrivare ad una maggioranza dopo 33 scrutini, si procederà a un ballottaggio tra i due candidati più votati. Dalla Cappella Sistina, la fine del voto verrà suggellata con la fumata bianca visibile da piazza San Pietro, dove la folla di lì a poco potrà udire l’”Habemus Papam”.
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