Esteri

Primo tentativo israeliano di allagamento dei tunnel di Hamas

di Ernesto Ferrante -


Le forze armate dello Stato ebraico hanno provato ad allagare con acqua marina un tunnel militare di Hamas nel settore nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la televisione pubblica Kan. Per attuare il piano sono state montate grandi pompe nel settore nord dell’enclave.

“Operiamo in modi svariati sotto al livello terrestre”, ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari, rispondendo ad una domanda. “I terroristi devono sapere che non saranno protetti nemmeno nei tunnel”, ha aggiunto ancora.

Dialogo fitto tra Tel Aviv e Washington sugli sviluppi del conflitto. Nel corso dell’incontro tra il consigliere americano per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e i componenti del gabinetto di guerra, si è discusso “della continuazione della guerra fino alla vittoria e del raggiungimento degli obiettivi, che sono innanzitutto: l’eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti i sequestrati, lo smantellamento delle capacità militari di Hamas e la fine del suo governo a Gaza”.

“Entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno per il rilascio di tutti i rapiti rimasti a Gaza. Parallelamente al raggiungimento di questi obiettivi, abbiamo continuato a discutere sugli aiuti umanitari per la popolazione non coinvolta”, prosegue la nota dell’ufficio del premier.

Cruciale è la tempistica. Sullivan ha detto a Netanyahu che è necessaria nel giro di “settimane e non di mesi una transizione dalla fase di alta intensità della guerra alla prossima fase a più bassa intensità”, che ridurrebbe il numero delle vittime civili, consentirebbe maggiori aiuti umanitari a Gaza e diminuirebbe il rischio di una guerra regionale.

Gli Stati Uniti ostacolano l’attuazione delle decisioni dell’ONU sul cessate il fuoco a Gaza, secondo il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. “Ci auguriamo che gli Stati Uniti smettano di ostacolare l’attuazione delle decisioni dell’ONU. Tra il massacro nella Striscia di Gaza e il cessate il fuoco di oggi ci sono solo gli Stati Uniti”. Queste le sue parole durante una conferenza stampa a Baku. Il ministro degli Esteri ha osservato che Ankara spinge per avviare un processo di pace.

Per le autorità turche la svolta dipende dagli Usa. “E’ responsabilità storica degli Stati Uniti garantire un cessate il fuoco permanente” a Gaza”. Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un colloquio telefonico con Joe Biden, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Anadolu.

Erdogan ha assicurato che la cessazione del “sostegno incondizionato” degli Stati Uniti a Israele può portare “rapidamente” a una tregua e porre fine alla “tragedia umana” in atto, evidenziando come il prosieguo degli attacchi israeliani avrebbe “conseguenze negative a livello regionale e globale”.

Nel corso della conversazione, ha precisato l’agenzia, oltre alla crisi nella Striscia si è parlato anche dell’adesione della Svezia alla Nato, della questione F16 e delle relazioni bilaterali.


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